I nuovi farmaci anticoagulanti: Federico Olivieri firma la svolta epocale

I nuovi farmaci anticoagulanti: Federico Olivieri firma la svolta epocale
I nuovi farmaci anticoagulanti: Federico Olivieri firma la svolta epocale
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Martedì 23 Maggio 2023, 19:06

ANCONA- Spera di tornare tra una decina d'anni per riportare la propria esperienza nelle Marche, se possibile, creando un reparto di Emodinamica a San Benedetto dove è nato. Intanto il trentenne Federico Olivieri prosegue la propria brillante carriera e recentemente è stato tra i protagonisti del Tokyo Valves, evento d'eccellenza della ricerca scientifica in campo cardiologico durante il quale ha illustrato il suo ultimo articolo dal titolo "Direct oral anticoagulants or vitamin K antagonists after Tavr: A systematic review and meta-analysis".

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L'approfondimento

«Mi sono occupato - spiega il giovane ricercatore - di alcuni anticoagulanti di ultima generazione che ho dimostrato possono essere utilizzati non solo in generale ma anche somministrati a chi ha avuto la sostituzione della valvola dell'aorta senza ricorrere all'apertura del torace ma tramite il passaggio dell'arteria femorale fino al cuore».

Questione molto tecnica non c'è dubbio e proprio per questo è stato l'unico italiano a partecipare grazie alla notorietà raggiunta con la pubblicazione sull'International Journal of Cardiology appunto sulla migliore strategia anticoagulante da adottare nel periodo post operatorio nei pazienti che avevano effettuato un intervento transcatetere di riparazione della valvola aortica: ha attirato talmente l'attenzione dei più ambiti congressi in ambito cardiologico di livello nazionale ed internazionale tanto che Tokyo è arrivata dopo Roma dove si era imposto nel corso dell'83° Convengno Nazionale di Cardiologia che gli ha poi aperto le porte del congresso nipponico. «I nuovi farmaci anticoagulanti - spiega nel detteglio - sono farmaci che agiscono antagonizzando in maniera più selettiva i fattori di coagulazione. Il noto Coumadin invece agisce su diversi fattori, aumentando quindi il rischio di sanguinamento. Inoltre i pazienti devono fare esami del sangue per controllare il range terapeutico, cosa che non accade con i nuovi farmaci anticoagulanti. In generale nelle valvole protesiche si preferisce usare il Coumadin perché considerato più efficace invece noi abbiamo dimostrato che nella valvola aortica che si impianta dalla arteria femorale (senza bisogno di aprire il torace del paziente, di farlo stare in rianimazione etc), questi farmaci sono efficaci quanto il Coumadin (e più sicuri)».

Le speranze

Nonostante questa ricerca stia ancora raccogliendo grande apprezzamento, Federico è molto legato al suo territorio. «Al momento - dice - sto proseguendo i miei studi in Olanda, dove sto terminando la mia specializzazione concentrandomi sulla cura dei pazienti, sia praticando sia facendo ricerca. Il punto chiave è che mi piacerebbe imparare il più possibile da questa esperienza e resterò almeno 2 anni almeno perché il luogo dove mi trovo è il migliore al mondo per imparare. Poi, un giorno, magari tra 10 anni, vorrei riportarla nelle Marche e specialmente a casa mia, a San Benedetto dove mi sembra assurdo che un bacino di 200mila abitanti non abbia almeno una Emodinamica: nel nostro campo si dice che "il tempo è muscolo" e per salvare vite si parla di golden hour: non si possono fare viaggi troppo lunghi e perdere istanti preziosi». Diplomato allo Scientifico Rosetti, Federico si è laureato in Medicina all'Università Politecnica delle Marche per poi intraprendere la specializzazione in cardiologia presso l'università di Pavia. È qui che si è dedicato anche alla ricerca scientifica «e contemporaneamente - aggiunge - ho ottenuto il pass per poter andare anche negli Stati Uniti spero entro il 2024»

I paragoni

«Qui in Olanda si fa molta ricerca ma anche sala operatoria e pratica. I problemi da risolvere sono tanti ma riguardano tutti l'area medica, il nostro lavoro. In Italia invece un medico è costretto ad affrontare molta burocrazia».

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