L'incredibile storia della famiglia veneziana Bellazzi: alle Maldive hanno costruito un villaggio vacanze visionario Foto

L'incredibile storia della famiglia veneziana Bellazzi: alle Maldive hanno costruito un villaggio vacanze visionario
L'incredibile storia della famiglia veneziana Bellazzi: alle Maldive hanno costruito un villaggio vacanze visionario
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Domenica 16 Aprile 2023, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 14:21

La straordinaria storia di un “fazzoletto di terra” alle Maldive dove una famiglia veneziana ha allestito un villaggio vacanze, ma anche un luogo di studio e di tutela ambientale realizzando anche un piccolo museo. «Ci prendiamo cura di un territorio fragile e magico. Abbiamo ripopolato la fauna acquatica creando un vero “giardino corallino”»

Preservare un'eredità. Difenderla e rendere attuale il progetto di un padre visionario che negli anni '80 ha portato un pezzo di Venezia a Nika Island, atollo di Ari, Maldive e ne ha fatto, oltre che un prestigioso resort con ospiti che arrivano da tutto il mondo, anche un presidio di tutela naturalistica che quest'anno compie 40 anni e che ha appena ottenuto il titolo di prima "Isola Gentile al mondo". Titolo assegnato dall'International Kindness Movement; un movimento collettivo internazionale che coinvolge oltre 300mila persone e centinaia di enti, imprese e istituzioni e che mira, attraverso la diffusione del valore universale della gentilezza, a realizzare progetti concreti ad alto impatto sociale.


IL LUOGO
L'isola gentile, il mare, un padre e i suoi figli. Il padre è Giampiero Bellazzi che qui arrivò nel 1983 e conficcò nella sabbia bianca il gonfalone di San Marco, quello che ancora sventola sull'isola. Lui era un veneziano nel cuore e nei toni, anche se nato nella lombarda Vigevano. Da sempre a Venezia la sua casa e la sua famiglia, la moglie Lucia e i suoi figli. Per una vita, la spola tra l'Oceano Indiano e la laguna, con una passione per l'archeologia e l'esplorazione che, nel corso degli anni, ha portato ad una sorprendente collezione di manufatti, stampe, esemplari e ritrovamenti preziosi del mare e delle terre emerse, un concentrato della tradizione antica delle 1.200 isole, patrimonio del paese. Nell'isola poi, grazie ai figli, è nato un museo che tutto questo custodisce, creato all'interno di una vecchia e preesistente fornace, con una programmazione culturale aperta a tutti e in costante evoluzione. Qui architettura, artefatti e individui raccontano ai viaggiatori la storia delle Maldive e la comunità locale può riscoprire le sue tradizioni.


L'EREDITÀ
Dalla morte di Bellazzi, nel 2017, sono i due figli Giovanna e Matteo a portare avanti l'impresa con dedizione. E con un obiettivo: innovare. Tanto che l'isola è sempre più un laboratorio in crescita, in prima linea contro i cambiamenti climatici. Il fenomeno del Niño nel 1998 fu la prima di una serie di anomalie termiche che provocò un innalzamento prolungato delle temperature delle acque superficiali costiere. Il sistema dei banchi corallini nei reef iniziò a perdere il proprio pigmento e a sbiancare. Ma negli anni si è agito, con la responsabilità di chi vuole tutelare e prendersi cura di un territorio fragile e magico. A Nika è iniziato da tempo un preciso programma, creato e seguito da Matteo Bellazzi e da altri biologi: «Il progetto di restauro del nostro coral garden - spiega Giovanna Bellazzi raggiunta al telefono nell'isola - è ormai in corso da 6 anni e ha portato al ripopolamento del nostro house reef grazie all'installazione di più di 110 strutture di metallo a cui sono state applicate delle talee che, crescendo ed espandendosi, hanno rinvigorito il sistema, regalandoci sorprese come le uova di nudibranco e, quindi, tanti nudibranchi coloratissimi di cui andiamo molto orgogliosi.

Abbiamo anche avviato un rapporto di stretta collaborazione con l'Università della Bicocca che manda da noi studenti e ricercatori. Si alternano di tre mesi in tre mesi».

Matteo e Giovanna Bellazzi


CHILOMETRO ZERO
Ma non finisce qui: «Certo che no. Nel nostro giardino, fin dall'inizio, abbiamo dedicato ampie vasche per la produzione di ortaggi a km 0, in coltivazione tradizionale e ora anche in acquaponica, una tecnologia che prevede un enorme risparmio di acqua dolce. È anche in arrivo un agronomo che amplierà ulteriormente il progetto. Aspiriamo a  diventare la Sant'Erasmo delle Maldive - sorride lei - Per affrontare al meglio la gestione dei rifiuti, una delle maggiori sfide alle Maldive, ci siamo dotati di un impianto di compostaggio dell'organico che gestisce 250 kg di rifiuti umidi al giorno, producendo circa 35/50 kg di compost, che viene mischiato alla terra e utilizzato come concime. L'impianto biologico di depurazione delle acque reflue restituisce acqua adatta all'irrigazione e fanghi fertilizzanti. Tutto regolato dal protocollo di sostenibilità ambientale Nika Green Path coordinato dal nostro General Manager, Jacopo Doria e sostenuto da tutti i nostri 130 dipendenti».


PLASTICA DA RICICLO
E con la plastica? Anche in questi mari bisogna farne i conti: «Abbiamo eliminato tutte le monodosi. Da noi solo vetro, sopratutto vetro di Murano. Siamo ambasciatori dell'associazione Plastic Free Onlus. Con i nostri ospiti organizziamo vere proprie battute di caccia alla plastica e andiamo a ripulire le isole deserte qui attorno. Tutto quello che viene recuperato lo imballiamo e lo diamo all'associazione Parley Ocean Plastic che lo passa a grandi marchi. Ad Adidas per esempio, che lo trasforma in scarpe da ginnastica». Si intrecciano saperi e competenze, nascono collaborazioni tra biologi e architetti, designer e agronomi, architetti e artigiani, ingegneri e subacquei. Vengono perfino coinvolti in prima persona gli ospiti del resort. È in preparazione un libro fotografico su questa storia affascinante. Non ci si stupisce che Nika si sia aggiudicata il titolo di prima "Isola Gentile del mondo": «Il cammino verde intrapreso qui al Nika, non vuole sacrificare la Natura a noi umani, ma vuole utilizzare ogni mezzo per imparare, umanamente. Questo si traduce in un percorso che intende abbracciare le isole vicine, formare persone e rendere informate comunità che partecipino, riflettano e celebrino nuove e vecchie buone pratiche. La gentilezza  - conclude Bellazzi - è quel dono che ci permette di entrare in contatto con tutte le anime e con il mondo naturale. Qui a Nika lo abbiamo perseguito fin dall'inizio. L'adesione all'International Kindness Movement vuole esprimere questo impegno concreto, che continueremo a rafforzare con energia». E a proposito di fruttifere contaminazioni, la immaginiamo, dopo i saluti di rito, spegnere il cellulare e ordinare uno spritz nel Bacaro sulla sabbia di Nika. Quest'isola gentile dove i dogi sono appaiati ai sultani maldiviani e dove ogni luogo, tra sabbia, palme e piante lussureggianti, ha il nome di un palazzo o di un sestriere. In omaggio alla madrepatria ("Per questi primi 450 anni stiamo studiando il progetto di un gemellaggio con la Serenissima"), con il mare a fare da legame. Annotazione finale: I nudibranchi per chi non lo sapesse, sono delle coloratissime fantasmagoriche lumachine d'acqua, agghindate come iridescenti alberi di Natale.

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