Covid Sabaudia, bagnino positivo: caccia ai contatti in spiaggia. «Trovarli tutti sarà difficile»

Covid Sabaudia, bagnino positivo: caccia ai contatti in spiaggia. «Trovarli tutti sarà difficile»
di Giovanni Del Giaccio
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Sabato 1 Agosto 2020, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 11:24

LATINA La paura corre sull'arenile. Sono le prime ore del mattino, la notizia di un bagnino positivo fa presto il giro degli stabilimenti. Uno solo, però, è chiuso. Prima ancora che lo decidesse la Asl, il titolare ha fatto da solo. È Il Gabbiano, alla Bufalara, una lunga striscia di sabbia proprio all'inizio - venendo da Roma - dei 15 chilometri di litorale di Sabaudia. È li che l'assistente bagnanti, un ragazzo di 24 anni di Latina, lavora.

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Il giovane ha contratto il Covid 19, martedì ha accusato un primo malessere, mercoledì la febbre che ha indotto il medico a farlo sottoporre al tampone, nella serata di giovedì la conferma della positività. «Ho chiuso subito - dice Paolo De Angelis, titolare della concessione - e non ho riaperto, per precauzione».

Ai clienti arrivati di buon mattino è stata spiegata la situazione, lo stesso De Angelis con altri operai che lavorano nella struttura e chi gestisce il chiosco, hanno subito eseguito i tamponi. Ma è chiaro che il timore dell'eventuale contagio dei clienti esiste. «Abbiamo i registri, come previsto, e abbiamo adottato tutte le precauzioni - aggiunge Paolo - in 40 anni di attività non c'è mai stato alcun problema, ci è capitato questo incidente e lo affrontiamo, la forza ce la stanno dando i clienti che chiamano conoscendo come siamo abituati a lavorare». La voce è rotta dall'emozione. Il Gabbiano - 100 metri di concessione, una settantina di ombrelloni - è come una grande famiglia. Niente vip alla Bufalara, ma clienti affezionati dal capoluogo pontino, dai Lepini, dai Castelli Romani e da Pomezia.

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I TIMORI
È chiaro che - fosse anche solo per una passeggiata - sono moltissimi i bagnanti passati per quello stabilimento ed è immaginabile la preoccupazione. A Sabaudia sono giorni difficili, del resto. Prima l'ambulante bengalese arrivato da Roma per vendere la sua merce, positivo al Covid 19, e fermato alla stazione dei bus ma che nei giorni precedenti forse era già stato in spiaggia. Poi la comunità indiana, con una catena di 9 contagi e 12 test sierologici positivi su 400.
 


IL COMUNE
Il sindaco Giada Gervasi ha emanato l'ordinanza di chiusura dello stabilimento. «Sono in corso ulteriori verifiche, la Asl ha attivati i protocolli del caso per tutte le persone che nei giorni scorsi hanno frequentato il tratto di spiaggia interessato. Coloro che non sono stati chiamati e hanno effettivamente fruito dell'arenile sorvegliato dal bagnino contagiato, possono rivolgersi al proprio medico di base oppure chiamare il numero 800 118 800». La chiusura è operativa almeno fino a quando non terminerà il periodo di quarantena dei contatti più stretti con il ragazzo - sette persone in tutto - mentre si proverà anche a ricostruire un link epidemiologico «ma non sarà facile» - ammettono dalla Asl. In un lido passano centinaia di persone al giorno e poi ci sono i contatti che il ragazzo ha avuto fuori dallo stabilimento, tanto che ieri sera un paio di tamponi hanno dato esito positivo e riguardano ragazzi di Latina. «Esortiamo cittadini e turisti a non creare panico e disinformazione - dice il sindaco - attualmente non vi sono motivi di preoccupazione. Rinnoviamo piuttosto l'invito a non abbassare la guardia e a continuare ad adottare le necessarie prescrizioni, come mascherina e distanziamento sociale». Cosa che sulle spiagge, troppo spesso, non c'è.

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