Ragazza ricoverata, l'abbraccio dei compagni della "Corradini" con una videochiamata. A scuola arriva la psicologa

Ragazza ricoverata, l'abbraccio dei compagni della "Corradini" con una videochiamata. A scuola arriva la psicologa
di Francesca Balestrieri e Marco Cusumano
3 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Dicembre 2022, 13:09

Sta meglio la ragazzina di 12 anni che ha tentato il suicidio lanciandosi dalla finestra della sua classe al primo piano della scuola media Corradini, in via Amaseno di Latina. L'adolescente è ricoverata al Bambino Gesù di Roma, la prognosi è stata sciolta ed è stato disposto il trasferimento in reparto dove dovrà seguire un percorso di cure per una serie di fratture riportate nella caduta. Ma ovviamente le ferite più profonde che dovrà affrontare sono quelle non visibili, per le quali avrà un adeguato supporto psicologico.

Sul caso indaga la Squadra Mobile della Questura di Latina.

La polizia ha sequestrato la lettera che la 12enne aveva lasciato sul banco prima di gettarsi dalla finestra del primo piano. Sul foglio la ragazza ha spiegato i motivi del suo gesto e ora l'indagine sarà orientata ad appurare ogni dettaglio, approfondendo soprattutto la situazione familiare della minorenne.

La scuola Corradini si è subito attivata con la psicologa Gabriella Marano, che coordina all'interno dell'istituto lo sportello di ascolto e che collabora già da tempo con la Garante dell'infanzia e adolescenza del Lazio, Monica Sansoni, che sta seguendo il caso con attenzione. «La dottoressa - spiega sansoni - ha vistato ieri due classi, quella della ragazza e quella del piano inferiore frequentata dagli studenti che hanno visto la terribile scena. Erano tutti molto provati, in particolare le amiche più strette della giovane che si sono chieste che cosa avrebbero potuto fare per aiutarla. I ragazzi comunque hanno spiegato di aver avuto modo di parlare in videochiamata la sera precedente con la loro compagna che è ricoverata al Bambino Gesù con diverse fratture, ma non ha mai perso conoscenza. Lei era contenta di salutarli e questo è un grande passo avanti perché dimostra quanto la ragazza si senta a loro vicina, il loro calore in questo momento è fondamentale. È importante in questo momento delicato che siano proprio i compagni a farle giungere tutto il loro affetto, affinché non senta il vuoto dentro di sé o altre emozioni negative».

La psicologa ha poi incontrato i ragazzi della classe al piano terra, molto provati da quanto accaduto. «Lo sgomento più grande per tutti - spiega Sansoni - è il fatto di non aver capito. Si fanno ovviamente delle domande: potevamo aiutarla? Che cosa l'ha spinta a farlo? Ovviamente ci sarà bisogno di più incontri, uno ulteriore si terrà la prossima settimana e poi a seguire fino a quando ci sarà la necessità».

La Garante regionale dell'Infanzia ora ha chiesto i fascicoli della ragazza sia al Tribunale per i Minorenni di Roma che ai servizi sociali dove la 12enne è seguita e anche alla scuola. «Il mio compito sarà quello di capire se la ragazza abbia seguito tutte le fasi che i vari Enti preposti avevano istituito per il suo bene» ha commentato.
L'episodio accende i riflettori su disagi spesso sottovalutati. «Sono troppe le richieste di aiuto che riceviamo durante i nostri incontri nelle scuole - commenta Sansoni - Quello che è importante e su cui vorrei puntare nei prossimi mesi è la formazione per le famiglie e per i docenti in modo da riconoscere i campanelli di allarme. Purtroppo non si tratta più di casi isolati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA