Covid: tamponi dai medici di base, Asl e Comune pensano a via Varsavia

Covid: tamponi dai medici di base, Asl e Comune pensano a via Varsavia
di Stefania Belmonte
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Martedì 17 Novembre 2020, 09:13

Latina pronta a trovare una soluzione per consentire ai medici di base di effettuare i tamponi antigenici in sicurezza. Sono un centinaio quelli tra il capoluogo e dintorni che, in settimana, sono pronti a depositare un documento alla Asl perché venga trovato un luogo in cui testare i pazienti al di fuori degli ambulatori di medicina generale. Prima che questo documento (nato da riunioni online tra colleghi e che avrebbe già ottenuto una cinquantina di firme) venga consegnato, la sede però potrebbe nel frattempo già arrivare. Ci sta pensando infatti il Comune di Latina a trovare un luogo in cui ospitare la sede per i test rapidi: si tratterebbe, anche se non è ancora ufficiale, della struttura di Via Varsavia ed in particolare dell'aula magna. Sarebbe stata scelta quest'ultima invece della palestra perché ha un ingresso e un parcheggio indipendenti rispetto agli uffici comunali che si trovano nella stessa via e non ci sarebbe così alcun contatto tra dipendenti e potenziali positivi. Si andrà per appuntamento.

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Una struttura indipendente è molto caldeggiata dagli stessi medici di medicina generale proprio per le problematiche connesse alla promiscuità degli ambienti: la maggior parte degli studi, infatti, si trova all'interno di condomini e sarebbe davvero problematico utilizzare quegli spazi, non solo per la possibilità di contagi ma anche per le sanificazioni stesse. Noi medici di famiglia afferma il dottor Giuseppe Dei Giudici, segretario dell'ordine della provincia di Latina daremo ancor di più il nostro contributo in questa pandemia, come già stiamo facendo nel seguire i pazienti in telemedicina e con visite domiciliari anche ai pazienti covid. Con i colleghi già lavoriamo ben oltre le 15 ore settimanali di ambulatorio, senza contare tutto l'aggravio burocratico di questa situazione. Ora andremo anche a turno a fare i tamponi, purché in sicurezza e fuori dai nostri ambulatori se in essi non ci sono le condizioni: abbiamo già concordato dei turni di un paio d'ore ciascuno, secondo un calendario prestabilito. Quello che chiediamo è supporto logistico e condizioni di biocontenimento efficaci, a partire dai dispositivi di protezione individuale che, finora, sono stati tutti a nostro carico ad eccezione di cinque mascherine chirurgiche a settimana ciascuno. I dispositivi, a quanto sembra, stanno arrivando: ieri dalla Regione Lazio oltre ai primi 50mila dei 200mila test rapidi previsti sono stati messi in distribuzione anche i relativi dispositivi di protezione individuale. In questa fase i test rapidi rappresentano un valido strumento di screening per individuare precocemente sospetti casi positivi. Presto avremo anche a disposizione i test differenziali che discriminano il Covid dall'influenza stagionale ha assicurato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato.
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