Coronavirus, a Minturno auto-quarantena di tre cinesi: stanno bene. Il sindaco: «Seguite le procedure»

Il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli
Il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli
2 Minuti di Lettura
Domenica 23 Febbraio 2020, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 17:57

Una singolare quarantena e la conferma - nei giorni dell'allarme in Italia per il coronavirus Covid 19 - di come non è bastato interrompere i voli con la Cina. Tre cittadini residenti a Minturno, infatti, sono tornati nel loro Paese e hanno fatto rientro in Italia il 3 febbraio, attraverso la frontiera francese. Da lì sono arrivati a casa e hanno deciso di non uscire per i quindici giorni successivi. Alla fine, hanno comunicato questa scelta alla polizia locale. Da lì una segnalazione al sindaco, Gerardo Stefanelli, massima autorità sanitaria sul territorio e anche al commissariato di polizia. Un eccesso di zelo? Forse. Con quello che sta succedendo, però, meglio sempre prevenire. I tre cinesi - padre, madre e figlio minorenne - non hanno sintomi e la famiglia ha deciso autonomamente di restare in casa e verificare che non ci fossero problemi nelle due settimane successive al rientro dalla Cina. Poi la scelta, che dimostra anche un senso civico spiccato, di riferire alle autorità quello che era successo. Un comportamento esemplare, insomma. Fra l'altro la polizia locale ha chiamato il 1500 del Ministero della salute senza ricevere indicazioni particolari sul caso. 

«In relazione alla circolazione di notizie relative alla presenza sul territorio di persone provenienti da zone potenzialmente a rischio - scrive il sindaco, Gerardo Stefanelli - si danno ampie rassicurazioni circa la puntuale e corretta esecuzione, verificata dalla Asl e dall'amministrazione comunale, di tutte le procedure precauzionali previste dal Ministero della Salute. Vi prego di non alimentare incomprensibile e ingiustificato allarmismo che non ha ragione di esistere». 

Sul coronavirus, intanto, aumentano le misure di controllo e ci si prepara a ogni evenienza anche   in provincia di Latina. Va sottolineato che non ci sono casi, nemmeno sospetti, portati allo Spallanzani, ma l'attenzione resta massima. L'invito a chi ha sintomi di tosse, febbre, raffreddore, è quello di non recarsi in pronto soccorso o nelle sale di attesa degli studi medici ma di contattare telefonicamente  il medico di base o eventualmente il 118 per verificare se ci sono i presupposti per il trasferimento diretto allo Spallanzani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA