Una bimba di 20 mesi potrebbe essere la più giovane paziente colpita dal West Nile nel Veneto. La piccola è arrivata all'ospedale di Verona giovedì 4 agosto, portata dai nonni ai quali era stata affidata e spaventati dalla reazione da una serie di punture di zanzare. Evidenti sul corpicino i tanti «pomfi», accompagnati dalla febbre, che hanno indotto i medici a disporre il ricovero della bambina, originaria della Bassa Veronese, nel reparto di Neuropsichiatria infantile, a Borgo Trento. Lo scrive il Corriere Veneto.
In attesa dell’esito dell’esame, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, la piccola è monitorata in reparto.
Gli effetti collaterali
A soffrire di più è l’Azienda ospedaliera di Padova. «Attualmente contiamo 15 ricoverati, sei dei quali in Terapia intensiva», conferma il direttore generale, Giuseppe Dal Ben al Corriere. È una malattia da non sottovalutare, nelle forme più gravi riguarda soprattutto persone già colpite da altre patologie e quindi immunocompromesse. Il virus in questi fisici già debilitati provoca febbre, mal di testa, per arrivare nei casi più gravi a meningoencefaliti e ad altre forme neurologiche che possono diventare fatali. Il cambiamento climatico e una maggiore distribuzione delle zanzare nelle aree urbane possono aver agevolato la diffusione del virus». Per cercare di arginarla la Region ha inviato una serie di note a Comuni e Usl perché esortino la popolazione a proteggersi con i repellenti delle zanzare ed evitare qualsiasi forma di ristagno d'acqua.