Viaggi Natale, dove andare e quali Paesi evitare? Green pass, tamponi, rientri: tutte le regole

Viaggi Natale, dove andare e quali Paesi evitare? Green pass, tamponi, rientri: tutte le regole
Viaggi Natale, dove andare e quali Paesi evitare? Green pass, tamponi, rientri: tutte le regole
di Cristiana Mangani
10 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Dicembre 2021, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 23:46

Viaggi e spostamenti in vista del Natale sono regolati da precise condizioni. La variante omicron avanza, così come i contagi. Il consiglio che arriva dai ministri del governo è di spostarsi il meno possibile. Ma quali sono le regole previste per chi sta pensando di trascorrere le vacanze di Natale all'estero?

Si parte dai paesi cosiddetti covid-free per i quali è possibile partire dall'Italia con una buona garanzia di non rischiare il contagio da Covid. Sono Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (limitatatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Per andare in queste località è obbligatorio dimostrare la completa vaccinazione o la guarigione. E per poi rientrare in Italia bisogna presentare alla partenza un tampone negativo (rapido o molecolare) fatto nelle 48 ore precedenti. All'arrivo in aeroporto occorre fare un altro tampone.

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Viaggi, la situazione

Ma se c'è la massima tranquillità a viaggiare verso il caldo e il mare di queste isole - anche se a precise condizioni -, esiste, invece, la chiusura totale per gli arrivi da quei paesi da dove sarebbe partita la variante omicron. Una circolare del ministero della Salute ha vietato l'ingresso (sospesi anche i voli) daI Sudafrica, Lesotho, Botswana, eSwatini, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia. Il divieto è prorogato fino al 31 gennaio 2022. I cittadini italiani che hanno la residenza anagrafica in Italia da data anteriore al 14 dicembre, quando è stata emessa l'ordinanza, possono tornare con test negativo e isolamento fiduciario di 10 giorni.

Prima di intraprendere un viaggio è necessario comunque sapere che gli aumenti dei contagi hanno fatto predisporre molte restrizioni anche agli altri paesi, a cominciare da quelli europei.

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Gran Bretagna

La Gran Bretagna ha da poco insasprito le regole, che aveva alleggerito solo un mese fa. Per entrare nel Paese è obbligatorio (oltre al solito modulo da compilare, Passenger locator form) mostrare all'arrivo l'esito di un tampone molecolare negativo fatto nelle 48 ore precedenti e questo vale per tutti, vaccinati e non vaccinati. 

I vaccinati o guariti (va bene il Green pass europeo), una volta arrivati, devono rispettare l'isolamento cautelare fino al risultato del tampone molecolare da effettuare entro il secondo giorno (che va prenotato prima di partire da un'apposita lista).  

I non vaccinati devono aggiungere alle regole precedenti l'obbligo di quarantena di dieci giorni e l'obbligo di un tampone al secondo giorno e uno all'ottavo giorno dall'arrivo nel Regno Unito. 

I dati epidemiologici del paese sono in salita e c'è chi arriva a ipotizzare un milione di casi entro la fine dell'anno. Un numero che sembra lunare, visto che i dati ufficiali sono intorno ai 90 mila casi al giorno. Ma che, per il ministro della Salute, è decisamente inferiore alla situazione reale.

 

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Gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno solo da poco riaperto le porte ai turisti e solo a quelli che hanno completato il ciclo di vaccinazione. Ma non basta. All'imbarco occorre presentare l'esito negativo di un tampone da effettuare il giorno prima della partenza. L'obbligo vaccinale non vale per i minori di 18 anni (che possono entrare nel Paese), ma se hanno più di 2 anni devono anche loro fare il tampone il giorno prima di partire. La media dei contagi negli Usa è ora del 40% superiore a quella di un mese fa. Ogni giorno si registrano in media 118.717 nuovi casi di Covid e 1.326 decessi per complicanze. Riguardo ai morti, si registra un aumento del 12% rispetto a un mese fa.

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Spagna, Portogallo, Grecia

Ognuno di questi paesi ha imposto precise regole:

La Spagna ha regole diverse a seconda che si provenga da una regione o un Paese considerato a rischio. L'Italia è tra quelli considerati a rischio. Per entrare occorre presentare la certificazione che provi la guarigione o la vaccinazione, oppure l'esito negativo di un test molecolare o antigenico fatto nelle 48 ore precedenti. La Spagna ha una situazione epidemiologica leggermente più elevata di quella italiana, con 29 mila contagi al giorno, dato di ieri. 

Il Portogallo ha introdotto l'obbligo (fino al 20 marzo) di tampone negativo molecolare (entro le 72 ore precedenti l'imbarco) o antigenico (48 ore) anche se si è vaccinati o si possiede il Green pass. I bambini sotto i 12 anni sono esentati. 

La Grecia ha annunciato che dal 19 dicembre "tutti i viaggiatori", dunque anche quelli vaccinati, dovranno sottoporsi a un test molecolare di 48 ore negativo. Finora i viaggiatori potevano recarsi in Grecia con un Green pass sanitario europeo o altro che attesti un programma di vaccinazione completo, una recente guarigione o un test virologico negativo inferiore a 72 ore o antigene inferiore a 48 ore.

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Austria

Per chi arriva dall'Italia diretto alle piste da sci e non solo, basta presentare il Green pass che dimostri la vaccinazione o la guarigione. In assenza, è possibile entrare nel Paese con un tampone molecolare negativo fatto nelle 72 ore precedenti l'ingresso, oppure fatto nelle 24 ore successive. 

Israele

Non sarà possibile passare le vacanze di Natale in Terra Santa. Tel Aviv, infatti, ha prorogato di almeno una settimana, fino al 29 dicembre, il divieto di ingresso in Israele ai cittadini stranieri non residenti. A meno di non riuscire a ottenere un via libera speciale da chiedere al cosiddetto "Exceptions Commitee", il Comitato che valuta “le eccezioni”. Secondo quanto riferito dai media locali, il ministero della Salute ha aggiunto sette Paesi - inclusi Spagna, Francia ed Emirati - alla lista “rossa” (il livello più alto di rischio) e valuta di inserire anche gli Stati Uniti e la Germania. Gli altri quattro Stati nella lista rossa sono Irlanda, Norvegia, Svezia e Finlandia.

La Francia ha ribadito che non imporrà particolari regole per chi proviene da altri paesi europei. Ha imposto invece la quarantena per chi arriva dalla Gran Bretagna.

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La lista completa

L'Italia è stata tra le prime a imporre regole per chi ritorna da un viaggio all'estero, incontrando anche critiche all'interno della Ue. Con il passare dei giorni e l'aumento dei contagi, però, anche altri paesi sono corsi ai ripari.  

L'ultima ordinanza, approvata il 14 dicembre dal ministero della Salute, inserisce l'elenco dei paesi a rischio confermando la classificazione in cinque elenchi che vengono aggiornati «in progress» a seconda della loro situazione epidemiologica. Per verificare a quale elenco appartiene il proprio Paese di provenienza o destinazione basterà consultare il sito Viaggiare Sicuri o l'App «Unità di crisi» della Farnesina.

E comunque, in base al Paese di provenienza o destinazione, inclusi moltissimi Paesi Ue, è necessario, per chi vuole rientrare in Italia:
- quarantena di cinque giorni se non si è completamente vaccinati, - tampone molecolare eseguito nelle 72 ore precedenti all'ingresso in Italia, oppure tampone rapido nelle 24 ore precedenti. Il termine del test molecolare è ridotto a quarantotto ore per gli ingressi dalla Gran Bretagna e dall'Irlanda del nord.

Tutti i cittadini italiani che vivono all'estero e i loro familiari, che hanno ricevuto il ciclo completo di vaccinazione (due dosi, ad eccezione di J&J), potranno richiedere il Green Pass recandosi presso l'Asl locale, anche se non iscritti al Ssn. Gli altri cittadini stranieri non hanno obbligo di scaricare il Green Pass europeo, purché abbiano con sé la certificazione di vaccinazione da parte delle autorità del Paese di provenienza.
Tale certificazione deve essere scritta in italiano, inglese, francese, spagnolo o tedesco (ogni altra lingua necessita di una traduzione giurata) e deve contenere: dati del titolare e del vaccino (data/e di somministrazione, dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato).

Per sapere invece quali vaccinazioni sono riconosciute all'estero, nonché eventuali restrizioni in base al proprio profilo vaccinale, si può visitare il sito Viaggiare Sicuri o l'App «Unità di crisi».
Non tutti i vaccini sono uguali: l'Italia riconosce esclusivamente i vaccini approvati dall'Ema, ovvero Pfizer, Moderna, J&J e Astrazeneca (inclusi quelli prodotti su sua licenza quali Covidshield, R-CoVI e Fiocruz).

I ragazzi tra i 12 e i 18 anni per viaggiare devono avere il Green pass. Per treni e aerei serve il Green pass “base” che si ottiene con un tampone molecolare (validità 72 ore) oppure antigenico (validità 48 ore). I ragazzi tra 12 e 18 anni che vanno all’estero e sono vaccinati tornando da un Paese dell’Ue devono esibire un tampone molecolare nelle 48 ore precedenti oppure un tampone antigenico nelle 24 ore precedenti con esito negativo. I ragazzi tra 12 e 18 anni che vanno all’estero se non sono vaccinati devono osservare queste regole: se tornano da un Paese dell’Unione europea devono esibire un tampone molecolare nelle 48 ore precedenti oppure un tampone antigenico nelle 24 ore precedenti con esito negativo. Devono comunque effettuare una quarantena di 5 giorni.
Se tornano da un Paese extra Ue devono esibire un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti oppure un tampone antigenico nelle 24 ore precedenti con esito negativo. Devono comunque effettuare una quarantena di 10 giorni.

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Le regole per il rientro

L'ordinanza elenca i paesi per i quali sono richieste precise regole al rientro:

Paesi Ue
Per chi ha soggiornato negli ultimi 14 giorni in questo elenco di Stati: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Se si è vaccinati
- Compilare il PLF - Passenger Locator Form
- Presentare l’esito negativo di un test molecolare effettuato nelle 48 ore antecedenti l’ingresso in Italia, oppure l’esito di un test antigenico effettuato nelle 24 ore precedenti

Se non si è vaccinati
- Compilare il PLF - Passenger Locator Form
- Obbligo di test molecolare (valido 48 ore) oppure antigenico (valido 24 ore)
- Obbligo di isolamento fiduciario per 5 giorni
- Obbligo di test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento

Paesi lista D
Il ministero della Salute in accordo con la Farnesina ha aggiornato l’elenco. Ecco le regole per chi ha soggiornato negli ultimi 14 giorni in questo elenco di Stati: Argentina, Australia, Bahrain, Canada, Cile, Colombia, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Ruanda, Arabia Saudita, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente europeo), Repubblica di Corea, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Uruguay, Taiwan, Regioni amministrative speciali di Hong Kong e di Macao.

Se si è vaccinati
- Compilare il PLF - Passenger Locator Form
- Presentare l’esito negativo di un test molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in Italia, oppure l’esito di un test antigenico effettuato nelle 24 ore precedenti
- Per chi arriva da Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente europeo) il test molecolare deve essere effettuato nelle 48 precedenti

Se non si è vaccinati
- Compilare il PLF - Passenger Locator Form
- Obbligo di test molecolare (valido 48 ore) oppure antigenico (valido 24 ore)
- Obbligo di isolamento fiduciario per 10 giorni
- Obbligo di test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento

Paesi lista E
Si tratta degli Stati non compresi negli altri elenchi e dove esiste il divieto di andare per motivi di turismo. E' stabilito il divieto di ingresso e transito in Italia alle persone che nei 14 giorni precedenti hanno soggiornato o transitato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Malawi, Mozambico, Namibia, eSwatini. I cittadini italiani che hanno la residenza anagrafica in Italia da data anteriore alla presente ordinanza possono tornare con test negativo e isolamento fiduciario di 10 giorni.

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