Variante ibrida dal Vietnam, allarme in Europa: si diffonde rapidamente, perché è pericolosa

Variante ibrida dal Vietnam, allarme in Europa: si diffonde rapidamente, 2 caratteristiche pericolose
Variante ibrida dal Vietnam, allarme in Europa: si diffonde rapidamente, 2 caratteristiche pericolose
di Cristiana Mangani
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Martedì 1 Giugno 2021, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 17:16

Preoccupa la Gran Bretagna ma anche il resto d'Europa, la nuova variante che arriva dal Vietnam, anche perché combina caratteristiche di quella indiana e di quella inglese. Nei giorni scorsi, a lanciare l'allarme è stato il ministro della Salute vietnamita, Nguyen Thanh Long, il quale ha spiegato che la nuova variante è, appunto, «un mix tra quella indiana e quella britannica», ha come caratteristica principale quella di diffondersi rapidamente attraverso l'aria e di essere molto più trasmissibile rispetto alle precedenti. «In modo più specifico - ha chiarito -, si tratta della variante indiana con mutazioni che originariamente appartenevano alla variante del Regno Unito». Il Paese del sud-est asiatico ha registrato finora 6.396 casi di coronavirus e 47 morti per complicanze. La nuova variante sarebbe all'origine della rapida diffusione del Covid-19 dalla fine di aprile, quando 3.600 persone sono state contagiate in 31 delle 63 città.

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Sette varianti virus in Vietnam - E quindi, mentre parte del mondo accelera sulle vaccinazioni anti covid-19 puntando all'estate per ultimarealmeno la prima fase di immunizzazione, resta alta la paura.

Finora il Vietnam ha rilevato sette varianti del virus, incluse quelle sudafricana, inglese e indiana. Il ministro vietnamita non ha specificato quanti dei nuovi casi registrati nel paese possano ricondursi a questa nuova variante, ma le autorità locali sono in allarme: la reazione alla nuova impennata di contagi è stata immediata, con nuove restrizioni soprattutto sugli spostamenti e su orari e modalità per le attività commerciali.

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Trema la Gran Bretagna - Un passo indietro ritenuto necessario e che, visto dall'Europa, costituisce un monito e anche un incubo. Per il Regno Unito per esempio: sta vivendo giornate con il fiato sospeso nella speranza che l'aumento di contagi verificatosi negli ultimi giorni resti circoscritto e si fermi presto, invertendo possibilmente di nuovo la marcia, senza interferire con il piano britannico delle riaperture arrivato quasi al traguardo. Dopo l'attuale tappa sbloccata lo scorso 17 maggio, infatti in Inghilterra si guarda al 21 giugno per la rimozione della quasi totalità delle restrizioni, ma alcuni esperti hanno cominciato a suggerire di frenare.

 

L'ansia era montata già nei giorni scorsi con il diffondersi delle variante indiana e Downing Street si era affrettata ad assicurare, per bocca del ministro delle Attività Produttive Kwasi Kwarteng, che i dati non giustificavano ipotesi di rinvio della scadenza del 21 giugno. Poi lo stesso Boris Johnson ha esortato alla cautela, avvertendo che per una decisione finale al riguardo occorrerà «attendere» ulteriori verifiche. Negli ultimi giorni, intanto, il numero di nuovi casi di Covid-19 si è assestato sotto i 3500, con un leggero calo rispetto al dato precedente che segnava 4.182 nuove infezioni, mai così tante dal primo aprile.

Variante pericolosa? - Tuttavia, come raccontano alcuni esperti, sebbene sembri di rapida diffusione, non ci sarebbe motivo di allarmarsi. Non è la prima volta, infatti, che si scopre una variante e la maggior parte di queste mutazioni si sono manifestate poco pericolose. «Anche se una nuova variante riunisce le caratteristiche di altre due, magari in un paziente, non si tratta per forza di un supervirus ibrido», ha spiegato al Washington Post Todd Pollack, infettivologo alla Harvard Medical School.

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