Vaccino e vacanze, si punta sulle isole. Da Roma a Firenze e Venezia, come si stanno muovendo le città d'arte

Vaccino e vacanze, si punta sulle isole. Da Roma a Firenze e Venezia, come si stanno muovendo le città d'arte
Vaccino e vacanze, si punta sulle isole. Da Roma a Firenze e Venezia, come si stanno muovendo le città d'arte
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 5 Maggio 2021, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 08:03

Oggi c'è la corsa a vaccinarsi, perché i meno giovani temono gli effetti del coronavirus e vogliono proteggersi in fretta. Ma a giugno-luglio, quando toccherà ai trentenni e ai ventenni e magari la curva del contagio sarà più bassa, rischieremo di non avere abbastanza persone disponibili a vaccinarsi perché erroneamente avranno una percezione differente dell'emergenza coronavirus. «Dovremo andare a cercare le persone» prevede l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato. Ispirandosi al modello Nba (la lega del basket negli Stati Uniti) e in particolare ai Milwaukee Bucks, la franchigia che ha vaccinato i tifosi durante una partita, il Lazio propone di organizzare una campagna di immunizzazione durante i match dei campionati europei di calcio. «Siamo pronti ad eseguire le vaccinazioni, qualora ci venisse richiesto dalla Federazione. Siamo in grado di allestire dei punti somministrazione dei vaccini durante gli eventi sportivi».

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Per giugno e luglio sono attese in Italia fino a 30 milioni di dosi al mese, bisogna farsi trovare pronti. Oggi invece il sistema, che aveva raggiunto il picco promesso di 500mila iniezioni al giorno, registra una frenata. Negli ultimi tre giorni siamo sempre rimasti sotto 400mila. Non è sorprendente: con il numero di dosi a disposizione e anche a causa di una certa diffidenza della popolazione nei confronti di AstraZeneca (2 milioni di dosi ferme nei frigoriferi), il problema non è raggiungere e superare il mezzo milione di inoculazioni, ma mantenere costante quel ritmo. Il fine settimana (e sabato era anche primo maggio) registra spesso una frenata, però serve un salto di qualità se davvero si vuole mantenere non tanto il mezzo milione di dosi al giorno, ma i 3,5 milioni a settimana. Vaccinare molto significa anche creare le condizioni per la ripresa del turismo: sia per consentire agli italiani di prenotare le vacanze nelle località più belle del Paese sia per mettere in sicurezza e rendere appetibile anche a viaggiatori di altri Paesi dell'Unione europea le nostre destinazioni. Ieri il generale Francesco Figliuolo, commissario per l'emergenza Covid, ha aperto all'ipotesi di vaccinare in modo sistematico gii abitanti delle isole; la giustificazione data non è legata alla necessità di fare ripartire il turismo, ma a ragioni sanitarie, perché spesso il sistema ospedaliero in quelle località è molto più fragile.

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Figliuolo: «La campagna vaccinale continua con il focus su anziani e soggetti fragili, mirando a rafforzare l'attuale trend positivo che ha fatto registrare incrementi diffusi di somministrazioni a livello nazionale, e una decisa diminuzione dei decessi e dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva.

Nel contesto della campagna vaccinale, verrà data massima attenzione anche alla messa in sicurezza degli abitanti delle isole minori». Se ne parlerà oggi in un incontro voluto dal governo, con il commissario e i rappresentanti dei Comuni delle isole minori. E Figliuolo anticipa: «Tra le ipotesi di lavoro figura la possibilità di effettuare la vaccinazione di massa per mettere in sicurezza le isole minori, partendo da quelle che possono presentare una particolare esposizione al rischio epidemiologico e che non sempre sono provviste di presidi sanitari adeguati».

Strategia - Alcune Regioni sono già partite. La Sicilia ha aperto alle prenotazioni per i cinquantenni di Lampedusa e Lipari, seguiranno poi le altri isole. Il governatore Nello Musumeci: «Ho inviato una comunicazione al generale Figliuolo. Il commissario ritiene di dover restare fermo sulle sue posizioni. Speriamo possa avere un minimo di comprensione». Anche la Campania ha sfidato il piano del governo. Il governatore Vincenzo De Luca: «Nel fine settimana arriviamo a terminare la vaccinazione di Capri, sarà un altro momento di grande promozione del turismo campano e italiano, dopo un'altra settimana saremo pronti a Ischia».

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I sindaci e le città d'arte: due domande

1 Quale iniziative stanno prendendo per riportare i turisti in città?

2 C'è qualcosa che il governo potrebbe fare per aiutare le città d'arte?

Virginia Raggi (Roma)

1 «Ripartire da Roma significa dare un segnale di speranza non solo alle altre città, ma a tutto il Paese. In questo senso il Recovery Plan è un’opportunità da cogliere per rilanciare l’economia dei comuni italiani, per incidere concretamente sulla vita e sulle opportunità di lavoro dei cittadini. A partire da Roma, che nel prossimo decennio ha appuntamenti importanti come il Giubileo e l’Expo 2030 al quale intendiamo candidarci».

2 «Abbiamo aperto un tavolo che si chiama “ Roma riparte turismo”, dove dialoghiamo con le associazioni di categoria, aggiornandole su cosa stiamo facendo, ascoltando le loro esigenze e accogliendo le loro proposte. Abbiamo poi rilanciato il bollino “ Roma Safe Tourism” con l’obiettivo di continuare a sostenere le imprese del settore, attestando la loro conformità ai protocolli e alle norme anti-Covid. Come Amministrazione daremo il buon esempio certificando circa 70 delle nostre realtà, a partire dai musei e dalle spiagge libere di Ostia. Stiamo anche per far partire un progetto, dal nome “Città d’arte”, in cui Roma farà da capofila. Un’iniziativa che si basa su due parole chiave: sicurezza e sostenibilità».

Luigi Brugnaro (Venezia)

1 «Il 26 aprile a Venezia abbiamo avviato le riaperture dei musei. Lo stesso giorno abbiamo assistito al primo concerto della Fenice riservato, come messaggio di speranza, ai giovani. Occhi puntati ora alla Biennale che ospiterà, dal 22 maggio, l’esposizione internazionale di Architettura. Poi, il 29 maggio, aprirà la seconda edizione del Salone Nautico. Da Venezia, che proprio in quest’anno celebra i sui 1600 anni dalla fondazione, partirà un messaggio di speranza per la ripartenza del Paese intero».

2 «Il governo ascolti noi sindaci che conosciamo le nostre città e che, da oltre un anno, siamo in trincea per affrontare una situazione difficile sia per la tenuta sociale che per l’economia dei nostri territori. Con il Sindaco di Firenze Nardella, abbiamo inviato al governo un decalogo di proposte per il rilancio del sistema Paese, partendo proprio dalle città d’arte: da sgravi fiscali, a un incremento del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale fino ad arrivare a norme speciali per garantire il decoro e la sicurezza urbana nelle città».

Dario Nardella (Firenze)

1 «A Firenze i musei, i cinema, i teatri sono di nuovo aperti e nelle prossime settimane partiranno gli eventi dell’Estate Fiorentina che abbracciano musica, danza e spettacoli dal centro alle periferie. La città è pronta a ripartire e ad accogliere di nuovo visitatori da tutta Italia e anche dall’estero, quando sarà possibile. Faccio anche un appello agli italiani: diamo tutti una mano al nostro Paese, utilizziamo qualche giorno delle vacanze estive per visitare Firenze e le altre città d’arte italiane».

2 «Intanto ho apprezzato molto la proposta di rinnovo del bonus vacanze per gli italiani e spero che si possa ritagliare al suo interno una sezione dedicata a chi va a visitare le città d’arte. È arrivato poi il momento di riconoscere una specificità proprio alle città d’arte. Abbiamo portato al tavolo del Governo la necessità di riprendere in mano la norma per la regolamentazione degli affitti turistici e delle piattaforme on line: su questo abbiamo già avanzato la nostra proposta al ministro del Turismo Garavaglia per prevedere l’introduzione di un tetto al numero di giorni e appartamenti per affitti brevi».

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