I giudici della Corte dei Conti lo definiscono un caso di “malpractice sanitaria”: a una donna malata di tumore al seno sono stati effettuati otto cicli di chemioterapia e diversi cicli di radioterapia. Fin qui nulla di strano. Ma la paziente, sottoposta a un intervento di mastectomia totale destra - ovvero la rimozione chirurgica di un seno intero, in questo caso quello destra - è stata curata con la radio sulla parte sana del corpo, ovvero quella sinistra.
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I fatti
È accaduto all'Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Dopo la mastectomia destra, alla donna - siamo nel 2013 - viene comunque suggerito di affrontare alcuni cicli di radio e chemioterapia per essere sicuri che nel suo corpo non restasse traccia di cellule tumorali. «È stato però appurato - scrivono i giudici della Corte dei Conti di Puglia - che i cicli di chemio-radioterapici furono effettuati sulla parte sinistra del torace, quella sana, e non sulla parte destra».
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