Truffe su internet, ora il vu cumprà va sul web: su Instagram raddoppiati profili che pubblicizzano falsi

L'Italia è il quarto paese al mondo per contraffazione

Truffe su internet, ora il vu cumprà va sul web: su Instagram raddoppiati profili che pubblicizzano falsi
Truffe su internet, ora il vu cumprà va sul web: su Instagram raddoppiati profili che pubblicizzano falsi
di Valentina Errante
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Martedì 7 Febbraio 2023, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 08:42

Non hanno mai abbandonato le spiagge e i centri storici della città d'arte, ma da anni oramai i mercanti del falso si sono trasferiti sul web. L'ultima operazione della Guardia di Finanza è di pochi giorni fa. Su richiesta della procura di Roma sono stati sequestrati 40 domini che pubblicizzavano la vendita online di prodotti contraffatti di prestigiosi marchi italiani e stranieri: abbigliamento, accessori, calzature, articoli sportivi e orologi. L'operazione è il risultato del continuo monitoraggio della rete operato a livello nazionale dalle Fiamme gialle del gruppo anticontraffazione e sicurezza prodotti del nucleo speciale Beni e Servizi, che lavora per la prevenzione e la repressione dei fenomeni legati alla produzione, all'introduzione in Italia e alla distribuzione e commercializzazione, sia nei mercati fisici che sulle piattaforme digitali e social network, di beni contraffatti.

I DATI

Tra il 2008 e il 2021 sono stati quasi 208mila i sequestri per contraffazione: circa 617 milioni di articoli falsificati, per un valore di oltre 5,9 miliardi di euro.

Un giro d'affari che già nel 2019 ammontava di 412 miliardi, corrispondenti al 2,5% del commercio mondiale. E l'Italia è il quarto paese al mondo per beni contraffatti, dopo Stati Uniti, Francia e Germania. I settori più colpiti sono la moda, i cosmetici e l'arte. Un business che genera perdite per 4 miliardi di euro. Nella prima metà del 2022 sono stati intercettati nei porti e negli aeroporti italiani oltre tre milioni di articoli irregolari, con un incremento di oltre il 150% rispetto ai primi sei mesi del 2021.

IL TREND

A giugno 2022 l'Euipo, L'ufficio dell'Unione europea per la Proprietà Intellettuale, ha condotto uno studio per indagare le abitudini dei giovani nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni in relazione all'uso di prodotti contraffatti e piratati. Dall'analisi emerge che il 37% dei giovani intervistati ha comprato tramite un canale di e-commerce almeno un prodotto falso negli ultimi 12 mesi (contro il 14% del 2021) e che uno ogni cinque giovani europei ha usufruito di servizi pirati online negli ultimi mesi precedenti. Film (61%), serie tv (52%), musica (36%), software e eventi sportivi in diretta (entrambi al 35%), ma come beni al primo posto sono sempre vestiti e accessori, (17%), poi le scarpe (14%), gli oggetti elettronici (13%), seguiti dai cosmetici (12%). E spesso gli acquirenti sono inconsapevoli e non sanno di comprare prodotti contraffatti.

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LO STUDIO

Fata (From awareness to action), è lo studio realizzato in collaborazione tra Università Cattolica del Sacro Cuore e il dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale e il supporto di Amazon, sulla contraffazione nei mercati online. In termini di volumi il 56% dei sequestri doganali nell'Ue, tra il 2017-2019, è legato a vendite online, ma come valore economico solo il 14% delle merci sequestrate è legato agli acquisti via web. Anche per la difficoltà di intercettare piccoli ordini. Ma il fenomeno cresce: nel 2016 erano 20.892 gli account Instagram che vendevano prodotti contraffatti, nel 2019 ne sono stati scoperti 56.769, con un aumento del 171%.

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