Poliziotti uccisi a Trieste, il killer ha sfilato due pistole agli agenti e ha sparato contro tutti

Poliziotti uccisi a Trieste, un agente: «Ha sfilato la pistola al collega e ha sparato contro tutti»
Poliziotti uccisi a Trieste, un agente: «Ha sfilato la pistola al collega e ha sparato contro tutti»
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 19:23 - Ultimo aggiornamento: 22:59

Alejandro Augusto Stephan Meran, il domenicano che ha sparato all'interno della questura di Trieste, ha sottratto le pistole ad entrambi i poliziotti che poi ha ucciso e non solo al primo agente che lo aveva accompagnato in bagno. Lo si apprende da fonti qualificate della Polizia che stanno ricostruendo la dinamica di quanto accaduto anche se, sottolineano, non ci sono né testimoni, né riprese delle telecamere del primo conflitto a fuoco.

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Quello che è certo è che Meran - che come il fratello non aveva precedenti e non era segnalato come soggetto pericoloso - chiede di poter andare in bagno e ad un certo punto riesce a sottrarre la pistola all'agente che lo accompagna. Come abbia fatto sarà difficile ricostruirlo: alla scena non hanno assistito testimoni e la zona non è coperta da telecamere. Dopo aver sparato al primo poliziotto, Meran si incammina verso l'uscita e trova sulla sua strada il secondo agente. 


 



L'uomo spara ancora e quando il poliziotto cade in terra gli prende la pistola, strappandogli la fondina. A quel punto si avvicina l'uscita e ha un terzo conflitto a fuoco, con l'agente al corpo di guardia, che lo ferisce. Meran, dicono ancora le fonti, riesce comunque ad uscire dall'edificio e qui viene bloccato dagli uomini della squadra mobile. Dalla ricostruzione che sta emergendo sembra inoltre che il fratello, Carlysle Stephan Meran, non abbia avuto alcun ruolo nella sparatoria e, anzi, per paura si sia rifugiato nei sotterranei appena si è cominciato a sparare. 
 
 


Il titolare di un locale della zona ha riferito di aver sentito spari provenienti dall'interno della questura. Pochi istanti dopo l'uomo ha detto di aver visto un giovane uscire di corsa dalla Questura con in mano un'arma. E uno dei banditi. Quest' ultimo avrebbe provato ad aprire un'auto della polizia parcheggiata lì davanti, ma inutilmente perché la vettura era chiusa. Subito dopo sono giunti alcuni agenti che lo hanno bloccato a terra.

«È accaduto tutto alle 16.54, ho sentito sei spari e mi sono chiusa dentro il negozio. Poi i poliziotti urlavano 'mani in alto e faccia a terrà e ho sentito altri spari». Questa la testimonianza raccolta dall'Adnkronos sulla sparatoria avvenuta questo pomeriggio davanti alla Questura di Trieste costata la vita a due poliziotti. A parlare è la titolare di un'erboristeria che si trova a pochi metri dalla Questura. «Ho aspettato dieci minuti e mi sono affacciata: ho visto una persona a terra - racconta ancora la donna - con una pistola accanto e tre poliziotti che entravano di corsa in questura alla ricerca di un altro uomo. Ferma in mezzo alla strada un'auto aperta. Poi siamo dovuti rientrare, mentre sul posto sono arrivate tre ambulanze. Ora è tutto transennato».

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