L'ha aspettata sul pianerottolo di casa e, quando l'ha vista uscire dall'ascensore con le borse della spesa, le ha sparato. Otto colpi di pistola senza neanche dire una parola. Femminicidio, l'ennesimo dall'inizio dell'anno, in un condominio di Torino: la vittima è Angela Dargenio, 48 anni, uccisa dall'ex marito, Massimiliano Bianco, guardia giurata 50enne da alcuni mesi in cassa integrazione. Separati da dicembre, vivevano nello stesso edificio di corso Novara, alla periferia nord-ovest del capoluogo piemontese. «Così sto vicino ai ragazzi», aveva detto all'ex moglie.
Nessuno, tra parenti e amici, immaginava che tra i coniugi, due figli di 17 e 25 anni, potessi finire così. «È un fulmine a ciel sereno, una tegola caduta dal cielo», sostiene Niccolò, il compagno della figlia più grande della coppia, Eleonora, che arrivata nel palazzo della tragedia, dove vive anche lei con un figlio piccolo, ha avuto un malore ed è stata portata in ospedale.
Dopo aver sparato alla madre dei suoi figli, Massimo Bianco è tornato nel suo appartamento, dove ha aspettato l'arrivo dalla polizia, chiamata dai vicini che hanno sentito gli spari.
L'amica è l'ultima persona ad aver visto viva Angela: «Era appena tornata da fare la spesa, mi ha salutato con il suo bellissimo sorriso prima di entrare nel portone di casa», è l'immagine della vittima, che due giorni fa su Facebook scriveva «eliminare le persone nocive dalla propria vita non significa odiarle: significa avere rispetto per se stessi». Con la morte di Angela, salgono a 38 le donne uccise nei primi quattro mesi dell'anno, quasi tutte ammazzate da mariti ed ex, compagni e fidanzati, famigliari e conoscenti. La media è di due delitti a settimana, una escalation che la pandemia e i lockdown hanno rallentato senza però riuscire a fermare. E il Piemonte, con cinque vittime, è tra le regioni in cui nel 2021 si è registrato il maggio numero di femminicidi. «Intendo presentare una iniziativa legislativa che renda strutturale la necessità che il nostro Paese si doti di un piano strategico triennale di contrasto alla violenza maschile contro le donne - ha annunciato oggi non a caso la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti - in modo strutturale e che conseguentemente assegni un finanziamento adeguato di risorse da erogare alla Rete dei Centri antiviolenza e a tutte le realtà che agiscono nella promozione fattiva del contrasto».
Torino, guardia giurata uccide la moglie a colpi di pistola https://t.co/8eT8gDlg8L
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) May 7, 2021