Super Green pass dalla zona arancione a dicembre, stop bar e cinema per i No vax e niente carta verde con i tamponi

Già lunedì potrebbe esserci il primo incontro con gli enti locali, per poi giovedì presentare un testo in cabina di regia da convertire in decreto

Super Green pass dalla zona arancione a dicembre, stop bar e ristoranti per i no-Vax e niente carta verde con i tamponi
Super Green pass dalla zona arancione a dicembre, stop bar e ristoranti per i no-Vax e niente carta verde con i tamponi
di Francesco Malfetano
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Sabato 20 Novembre 2021, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 01:26

Ormai è chiaro: le nuove strette anti-Covid a cui stanno lavorando le Regioni e il Governo riguarderanno solo i non vaccinati. L'idea è che i circa 7 milioni di italiani che hanno scelto di non prendere parte alla campagna (quasi il 15% degli over12), dovranno rinunciare frequentare tutte le attività considerate non essenziali. Il pressing dei governatori, e quello di una nutrita schiera di ministri al fianco di Roberto Speranza, è infatti destinato ad andare in porto la prossima settimana.

Brunetta: «Super Green pass a dicembre. Stato di emergenza? Ho chiesto di superarlo»

Super Green pass dalla zona arancione a dicembre

Già lunedì potrebbe esserci il primo incontro con gli enti locali, per poi giovedì presentare un testo in cabina di regia da convertire in decreto. Ad anticiparlo il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. «Molto probabilmente a dicembre ci sarà una sorta di "super Green pass", che vuol dire non penalizzare i non vaccinati, ma premiare i vaccinati», ha ribadito stamani a Mestre (Venezia) durante un incontro di Forza Italia. «Rafforzare il Green pass - ha aggiunto il ministro - è la scelta che si sta facendo strada nel Governo Draghi, che non vuole drammatizzare ma ha chiarito sempre che dobbiamo essere pronti nelle risposte alla pandemia».

 

COSA NON POTRANNO FARE I NO-VAX 
 

Il modello su cui sembrerebbe essere caduta la scelta per evitare la chiusura dei luoghi aperti al pubblico è, semplificando al massimo, quello del 2G tedesco o austriaco. Cioè, a partire da dicembre, sarebbe possibile ottenere la certificazione verde solo sottoponendosi all'iniezione anti-Covid o risultando guariti dall'infezione. Tagliati fuori sia i tamponi molecolari che i meno affidabili antigenici. Un super Green pass che nelle intenzioni di buona parte dell'esecutivo diventerebbe necessario per l'accesso non a bar e ristoranti, ma anche cinema e teatri, stadi e sale da concerto, parchi tematici e impianti da sci, sale giochi, palestre e piscine, mercatini di Natale e fiere. 

Rispolverato in pratica, l'elenco di tutte le attività considerate non essenziali già durante la prima fase del "modello a colori". Non è invece chiaro ciò che accadrebbe per gli spostamenti. Se in zona gialla questi sono sempre consentiti, sia al di fuori dal comune che della Regione, in zona arancione e rossa invece no. Tuttavia, non trattandosi di un obbligo vaccinale ma di un modello volutamente meno impattante a livello sociale, il Green pass ottenuto attraverso l'esito negativo di un tampone molecolare (valido 72 ore) o antigenico (valido 48 ore) sarà ancora sufficiente per andare al lavoro. Per quanto riguarda invece gli altri servizi essenziali, come autobus urbani e metro, negozi alimentari o farmacie, non dovrebbe invece cambiare alcunché e il Qr code continuerà a non essere ncessario. 

I "COLORI" INTERESSATI
 

A dispetto di quanto sostenuto da alcuni, come anticipato dal Messaggero, la stretta sul modello 2G dovrebbe scattare solo nelle Regioni e nelle aree del Paese che dovessero diventare arancioni e rosse nelle prossime settimane. Non nelle zone bianche né tanto meno all'interno delle zone gialle che già stanno per affacciarsi nuovamente nella Penisola.

Friuli-Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano infatti, sono ormai ad un passo dal cambio di fascia in quanto sforano già l’incidenza sui casi settimanali per 100mila abitanti (rispettivamente 289,3 e 406 rispetto al limite di 50) e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (13,1% e 11,3% a fronte della soglia del 10%), mentre sono al limite per i reparti ordinari (14,8% e 14,2%, con la soglia la 15%). Va ricordato che le soglie per passare in zona arancione al momento sembrano davvero molto distanzi (150 casi settimanali ogni 100mila abitanti, 20% di occupazione delle terapie intensive e 30% dei posti letto di area medica), per cui non è escluso che possano essere irrigidite alcune delle norme valide - pur senza super Green pass - all'interno della zona gialla. Per ora infatti, il passaggio obbliga solamente ad indossare la mascherina anche all'aperto e non sedere in più di 4 nei ristoranti al chiuso. 

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