Sci, apertura impianti a rischio rinvio: Cts e Speranza potrebbero far slittare tutto

Sci, riapertura di domani a rischio: Cts e Speranza potrebbero far slittare tutto
Sci, riapertura di domani a rischio: Cts e Speranza potrebbero far slittare tutto
di Francesco Malfetano
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Domenica 14 Febbraio 2021, 10:01 - Ultimo aggiornamento: 12:21

Da domani riaprono gli impianti di sci. Forse. Se sulla carta la ripartenza già da settimane riporta la data di lunedì 15 febbraio, nei fatti il gran ritorno degli appassionati sulla neve potrebbe ancora essere posticipato. La decisione finale infatti verrà presa oggi, all'ultimo minuto. Nonostante il Dpcm del 16 gennaio scorso lo preveda infatti, e nonostante i governatori delle Regioni abbiano già firmato le ordinanze, il ministro della Salute riconfermato Roberto Speranza e la neo-ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini ieri hanno chiesto un nuovo parere al Comitato tecnico scientifico.

Il parere del Cts


Qualora il Cts dipingesse un quadro preoccupante si convocheranno le Regioni per ragionare sulla proroga delle chiusure.

Una frenata dietro la quale ci sono la risalita della curva epidemiologica, la questione varianti (e le mini-zone rosse a cui hanno costretto) e anche il fatto che alcune aree della Penisola sono tornate in fascia arancione. In pratica i timori sono tanti, come testimoniato anche dalla cabina di regia che venerdì ha raccomandato la «massima cautela» e suggerito all'esecutivo di adottare «misure più rigorose». Come il congelamento dello sci appunto. In buona sostanza, il calendario già stabilito dalle ordinanze dei governatori potrebbe essere stracciato. Al momento infatti, da lunedì 15 febbraio ripartono gli impianti in Lombardia e in Piemonte. Da mercoledì 17 quelli in Veneto e provincia autonoma di Bolzano, da giovedì 18 in Val d’Aosta e venerdì 19 in Friuli Venezia Giulia.

Riapertura solo in zona gialla


Un calendario costruito con fatica dalle Regioni, mediando proprio con il Cts per stabilire le regole da seguire. Tra queste, ad esempio, la riapertura solo dei territori in zona gialla (non apriranno quindi Abruzzo, Liguria, Toscana e provincia autonoma di Trento, appena tornate in arancione). Le altre indicazioni invece riguardano mascherine e capienza: l'obbligo è infatti di far indossare agli sciatori le Ffp2, oltre che cabinovie e funivie hanno una capienza massima del 50%. Da aggiungere come in Veneto, Lombardia e Piemonte si sia scelta maggiore prudenza e non si potrà superare il 30% della portata oraria complessiva per tutti gli impianti di risalita.

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