SAN SEVERINO - Prima la colpisce a morte con le forbici sfregiandole il volto, e poi tenta di darle fuoco. La tranquillità dell’ultima fredda domenica di novembre, a San Severino, è stata squarciata così, dall’omicidio di Maria Bianchi. L’anziana di 84 anni è stata uccisa dal figlio 56enne Michele Quadraroli, arrestato dai carabinieri. Un dramma che ha segnato profondamente l’intera cittadina: in tanti conoscevano i due, titolari del Bar Maria Bianchi (da tanti conosciuto come “Da Maria), all’angolo tra via Dante Alighieri e via Raffaello Sanzio.
È in quest’ultima strada che si affacciano le finestre dell’appartamento dove si è consumato il delitto, proprio sopra il bar.
L’allarme
Dopo averlo sentito particolarmente provato negli ultimi giorni, ha deciso di chiamare i soccorsi, temendo il peggio. Erano circa le 14.30 quando i carabinieri (la caserma è nella stessa via della palazzina dell’omicidio ma dal lato opposti, ndr) sono arrivati nell’appartamento di via Raffaello Sanzio e hanno ritrovato il corpo senza vita dell’anziana. In casa c’era anche suo figlio che in un primo momento è stato soccorso dagli operatori del 118 e poi è stato portato in caserma per essere interrogato e poi arrestato.
La ricostruzione
Un interrogatorio che si è protratto fino a tarda serata, con la presenza del legale difensore Laura Antonelli. Stando a una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, l’anziana sarebbe stata colpita più volte con un paio di forbici, sia sul corpo che sul volto, dove è stata sfregiata. L’aggressione sarebbe iniziata in camera da letto per poi terminare in bagno, dove il 56enne avrebbe tentato di dar fuoco al corpo senza vita dell’anziana madre. Un raptus probabilmente riconducibile alle patologie psichiche di cui l’uomo soffre da tempo. Non è chiaro se a scatenare la follia omicida sia stato un battibecco tra madre e figlio, poi sfociato in tragedia.
Il sopralluogo
Per ricostruire quanto accaduto, sul posto sono arrivati i carabinieri di San Severino, con il maresciallo Massimiliano Lucarelli, e i Nuclei Operativo e Investigativo, il sostituto procuratore Vincenzo Carusi, il capitano Giulia Maggi comandante della Compagnia di Tolentino, e il medico legale Antonio Tombolini.
L’autopsia
Il corpo della donna è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale di Macerata - in attesa che venga nominato il medico legale per l’autopsia - dall’agenzia funebre “Glia Angeli” di San Severino. In poco tempo la notizia si è diffusa a macchia d’olio lungo la via e in tutta San Severino. I problemi psichici dell’uomo erano noti a molti, ma nessuno avrebbe mai pensato a un gesto simile. Subito poi il pensiero è andato ad altri drammi che nell’ultimo decennio hanno segnato la cittadina maceratese. L’omicidio della Vigilia di Natale del 2014, quando il piccolo Simone Forconi, di 13 anni, fu ucciso dalla mamma, Debora Calamai con nove coltellate. Ma anche la doppia tragedia dell’estate del 2017 quando il 47enne Giuseppe Bordoni - con problemi psichici - si tolse la vita a seguito della morte della mamma 80enne Santa Bianchini.
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