Alessandro Narducci, lo chef ucciso da un automobilista al telefono. Il testimone: «Gridava di non aver visto nulla»

Alessandro Narducci ucciso da un automobilista al telefono. Il testimone: «Gridava di non aver visto nulla»
Alessandro Narducci ucciso da un automobilista al telefono. Il testimone: «Gridava di non aver visto nulla»
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Sabato 23 Giugno 2018, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 11:53

Potrebbe essere stata una telefonata la causa dell'incidente che ha causato la morte di Alessandro Narducci, 29 anni, in sella al suo Sh grigio, e della sua collaboratrice, Giulia Puleio, 25 anni, che era seduta dietro. I due sono stati sbalzati a terra da una Classe A in zona Prati.

Giulia Puleio, morta con lo chef Alessandro Narducci. Aveva lavorato alla Locanda Locatelli del nuovo giudice di Masterchef 



«Quel ragazzo che è sceso dalla Classe A era sconvolto, faceva avanti e indietro fra i due corpi, stringeva il telefonino, chiamava i soccorsi e urlava: Sbrigatevi, non voglio avere due morti sulla coscienza, almeno lei salvatela», questo è quello che ha raccontato a Il Messaggero Roberto, uno dei condomini che abita nella palazzina al civico 11 del lungotevere della Vittoria, tra i primi a scendere in strada insieme con Carmelo, il portiere. «Piangeva, aveva un taglio sulla fronte, il sangue che gli colava sul viso e sporcava la camicia bianca. Ha preso le gambe della ragazza che era faccia in giù sull'asfalto, quasi al centro della carreggiata, le ha alzate sperando che fosse ancora viva. A un certo punto, disperato, ha detto: Ero al telefonino, non mi sono accorto di niente», afferma.
 

 


Il conducente lavora come dipendente in una multinazionale ed è stato lui ad allertare subito i soccorsi. Sembrava stare bene, poi è stato ricoverato al Gemelli dove è stato messo in coma farmacologico. Fabio, questo il suo nome, è ora indagato per omicidio stradale e pare che la distrazione fatale sarebbe stata dovuta proprio all'uso dello smartphone durante la guida. Gli inquirenti stanno cercando di capire la dinamica del'incidente: uno dei due deve aver invaso la corsia opposta, ma non ci sono segni di frenate e non è chiara la velocità a cui viaggoassero, di certo c'è solo l'impatto frontale che è stato violentissimo. 

Il corpo di Giulia è stato trovato in mezzo alla strada, quasi sulla linea di mezzeria, lato Tevere; quello dello chef era schiacciato dietro a una Ford Fiesta parcheggiata a spina, sempre lato fiume. Anche la Classe A ha carambolato prima su un'Audi Q3 parcheggiata, spostandola sul marciapiede, poi sulla Fiesta, incuneandosi tra l'una e l'altra, danneggiando come in un domino, anche una Renault Scenic.

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