Riccardo Faggin morto in un incidente per la finta laurea, il papà: «Mi vergogno, non ho capito se si sentiva in trappola»

La tragedia a Padova, il ragazzo aveva 26 anni: l'ipotesi del suicidio

Riccardo Faggin morto in un incidente per la finta laurea, il papà: «Mi vergogno, non capito se si sentiva in trappola»
Riccardo Faggin morto in un incidente per la finta laurea, il papà: «Mi vergogno, non capito se si sentiva in trappola»
di Elisa Fais e Luisa Morbiato
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Giovedì 1 Dicembre 2022, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 11:27

PADOVA - «Pensiamo sia stato un tragico incidente, oltre questo è pura speculazione. Provo vergogna per non avere capito se si sentiva in trappola». Stefano Faggin, papà di Riccardo Faggin, il 26enne deceduto la notte tra lunedì e martedì nelle vicinanze di casa sulla Romana Aponense, ha la voce impastata di dolore e stupore, ma ferma. L’altro ieri la famiglia era pronta a partecipare alla cerimonia di laurea in Scienze infermieristiche, che il ragazzo aveva annunciato da tempo. Laurea che però, nelle ore subito dopo la tragedia, si è scoperto che non era mai stata in programma. Elemento che ha aperto dei dubbi su un possibile (ma ad oggi non dimostrato) gesto volontario all’origine dell’incidente. Sullo schianto mortale, come da prassi, è stata aperta un’inchiesta. La Procura non ha però al momento disposto l’autopsia. L’auto è stata sequestrata e sono in corso gli accertamenti per chiarire l’esatta dinamica dell’uscita di strada. Al momento non sono però emersi elementi che facciano pensare al coinvolgimento di altre persone.

Riccardo Faggin morto, parla il papà

 

«Dopo aver saputo che non avrebbe discusso la tesi sono stato tormentato dal chiedermi se avessi potuto fare di più. Il non aver intuito che qualcosa non andava. La nostra è una famiglia serena, i rapporti non sono conflittuali. Io ho una ditta di informatica – continua il padre – Su Riccardo non ci sono mai state pressioni per lo studio se non quelle volte che, come tutti i genitori, gli chiedevamo come andava.

Lui ha scelto in piena autonomia cosa studiare. Certo, finita la terza media gli ho chiesto se voleva diventare perito informatico, ma lui ha scelto lo Scalcerle e poi Infermieristica, voleva entrare nel Soccorso alpino. Lo scorso anno abbiamo acquistato una casa in montagna perché amava la montagna, le arrampicate, saliva in alto e si fermava a leggere».

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Papà Stefano ribadisce che il figlio non ha dato alcun segnale che lasciasse presupporre idee autodistruttive. La mattina a seguito dell’incidente, dopo aver saputo che non ci sarebbe stata nessuna laurea, i genitori hanno anche cercato in casa senza trovare nessun biglietto o altro segnale che possa far supporre che non ce la facesse più a vivere. «Questo getta un’ombra sull’evento. Quella sera ha preparato la cena per tutti noi, amava cucinare e dava una mano in cucina alla sagra parrocchiale, si era inserito bene anche con i più anziani – spiega il papà – poi è uscito con gli amici, non so con chi fossero e nessuno di loro si è fatto vivo. Con il lockdown, che ha inciso anche su di lui, abbiamo perso la conoscenza dei suoi amici, qualche volta sono venuti a fare delle feste in garage». «Stamattina Enrico (il figlio minore, ndr) ha voluto andare a lezione ed è rimasto con i compagni, ma anche qui a casa non siamo mai soli: amici di famiglia e i nostri ragazzi amici d’infanzia dei nostri figli ci sono vicini – prosegue Stefano – Quello che mi lacera è il pensiero che forse avrei potuto fare di più, ma non gli abbiamo mai messo pressione. Aveva scelto Infermieristica perché era un suo forte desiderio, quando aiutava qualcuno gli brillavano gli occhi. Io sono volontario della Croce Verde da 13 anni: spesso vedo arroganza o altri comportamenti, in Riccardo no».

 

Le ipotesi

A quanto emerso non era programmata alcuna discussione della sua tesi martedì. Un elemento che si aggiunge alla tragedia per i genitori del ragazzo, che avevano addobbato l’esterno della casa con fiocchi rossi, in attesa della festa. Ma il giovane si è schiantato in auto contro un platano a non più di un chilometro dalla sua abitazione. La polizia locale, che ha eseguito i rilievi, non tralascia alcuna ipotesi, da un colpo di sonno al malore improvviso fino al gesto volontario. Sul tratto di strada non sarebbero stati rilevati segni di frenata. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

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