Miriam Ciobanu, il ragazzo che l'ha investita e uccisa: «Non l'ho vista, ora la mia vita è finita»

Ieri notte urlava e piangeva guardando il corpo dilaniato di Miriam e adesso, da una cella del carcere di Santa Bona non si dà pace. Era ubriaco e sotto effetto di droghe

Miriam Ciobanu, il ragazzo che l'ha investita e uccisa: «Non l'ho vista, ora la mia vita è finita»
Miriam Ciobanu, il ragazzo che l'ha investita e uccisa: ​«Non l'ho vista, ora la mia vita è finita»
di Maria Elena Pattaro
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Mercoledì 2 Novembre 2022, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 08:59

PIEVE DEL GRAPPA - «Era in mezzo alla strada, non sono riuscito a evitarla. L'ho uccisa e il senso di colpa mi distrugge. La mia vita è rovinata». Ieri notte urlava e piangeva guardando il corpo dilaniato di Miriam e adesso, da una cella del carcere di Santa Bona non si dà pace Alessandro Giovanardi, il 23enne di San Zenone degli Ezzelini che la notte di Halloween ha travolto e ucciso Miriam Ciobanu, la 22enne di Oné di Fonte. Il giovane operaio, che lavora in una ditta del Vicentino, è stato arrestato in flagranza dai carabinieri della compagnia di Castelfranco per omicidio stradale aggravato: era ubriaco e sotto l'effetto di droga. È risultato positivo sia all'alcol, con un tasso di 1,5 grammi per litro di sangue, ben tre volte oltre il limite di legge, sia ai cannabinoidi.

Il giovane arrestato tornava da una festa


Giovanardi - riporta il Gazzettino - tornava da una festa in provincia di Vicenza ma in quelle condizioni non avrebbe mai dovuto mettersi alla guida. Invece dopo una serata di baldoria è salito sulla Audi A3 e ha imboccato la strada di casa. Ma a Paderno, in via Vittorio Veneto, sulla provinciale 20 ha centrato in pieno la ragazza. Erano le 4.30 e l'urto è avvenuto all'altezza del civico 29. L'impatto con l'auto killer è stato devastante e non ha lasciato scampo alla 22enne, morta sul colpo, il corpo addirittura dilaniato. Subito dopo l'incidente l'investitore è stato portato in ospedale in stato di choc e sottoposto agli accertamenti del caso, da cui è emerso appunto che guidava ubriaco e che aveva assunto cannabinoidi. Una volta dimesso, è rimasto piantonato in caserma per timore che potesse commettere atti di autolesionismo, finché l'esito dei primi test tossicologici non ha fatto scattare l'arresto in flagranza. A quel punto per il giovane, incensurato e finora sconosciuto alla giustizia, si sono aperte le porte del carcere, in attesa dell'udienza di convalida.

La Procura, che ha aperto un fascicolo, deciderà nelle prossime ore quali accertamenti disporre per cristallizzare la dinamica e accertare le cause dell'incidente mortale in cui di certo i fumi dell'alcol e della droga hanno avuto un ruolo determinante sulla lucidità del conducente. E sulla velocità a cui viaggiava: sembra infatti che l'Audi corresse ben oltre il limite dei 60 chilometri orari in vigore in quel tratto di provinciale, che collega Paderno a Fonte. Sarà la perizia cinematica a fare chiarezza. Il pm di turno deciderà inoltre se disporre l'autopsia sul corpo della vittima o se limitarsi all'ispezione cadaverica esterna.

Miriam aveva trascorso la serata con il nuovo fidanzato Tommaso e aveva in programma di fermarsi a dormire a casa sua, a Pieve del Grappa. Alle 23.39 aveva chiamato il padre Giovanni, con cui abita, rassicurandolo: «Tutto bene papà, resto a dormire fuori, ci vediamo domani a pranzo». Alle 3 un'altra telefonata: probabilmente voleva farsi venire a prendere perché nel frattempo aveva litigato con il fidanzato. Ma il genitore non ha sentito la chiamata, così lei si è incamminata verso casa, senza dire niente ai genitori e ignorando gli avvertimenti del fratello del suo ragazzo, che l'ha seguita in auto per un tratto. Miriam ha raggiunto la provinciale, un rettilineo buio e senza marciapiede.

 

Impatto tremendo, Miriam sarebbe sbucata all'improvviso


L'Audi viaggiava da Paderno verso Fonte, a velocità sostenuta a giudicare dalla lunghissima frenata ancora ben visibile sull'asfalto: le tracce partono dal centro della carreggiata, a cavallo della linea di mezzeria e proseguono per più di 100 metri. La 22enne sarebbe sbucata all'improvviso sulla strada. «Forse voleva fermarlo per chiedere un passaggio» ipotizzano i residenti. Quando l'automobilista se n'è accorto, l'aveva già centrata in pieno. L'urto è stato devastante: la 22enne ha sfondato il parabrezza ed è stata trascinata per metri. La scena che si è presentata ai residenti accorsi in strada, svegliati da quel «botto fortissimo» era agghiacciante: «C'era una scia di sangue sull'asfalto e a terra il corpo straziato della ragazza. L'investitore urlava e piangeva, era sotto choc». Ambulanze e automedica sono arrivate in una manciata di minuti, ma nulla hanno potuto fare per la vittima, morta sul colpo.

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