Pediatrie piene in tutti gli ospedali del Milanese. E terapie intensive neonatali in affanno per l’epidemia di bronchioliti da virus sinciziale (Rsv), che corre veloce a Milano tra i bimbi sotto i due anni di vita. «Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo trovare altri posti letti per curare i neonati che devono essere ricoverati. Così da non trasferirli in strutture fuori Regioni ed evitare tanti problemi alle famiglie».
Boom di bronchioliti a Milano: reparti pieni e bambini trasferiti anche fuori regione
Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina in Statale e primario del Buzzi, l’ospedale dei bambini di Milano, lancia l’allarme: «È un’epidemia importante che colpisce i lattanti.
Il problema non è soltanto a Milano, dove l’impatto è maggiore per la quantità di neonati seguiti negli ospedali, ma è diffuso in tutta la Regione. «Per il momento, però, il sistema regge», assicura Zuccotti. Ma è dura, perché «nelle pediatrie si sta vivendo tutto quello che non abbiamo affrontato per il Covid pediatrico che, negli ultimi due mesi, al Buzzi, per esempio, ha causato un unico ricoverato per 24 ore». A far tremare stavolta non è dunque il Covid 19, ma l’Rsv, che ha colpito anche la figlia di Fedez e Chiara Ferragni, che è guarita: quest’anno si è diffuso in anticipo di due mesi ed è aggressivo, forse per un “debito immunitario” legato alla mancata circolazione lo scorso inverno scorso quando, le restrizioni anti-Covid, hanno costretto all’isolamento in casa. «Dobbiamo tenere duro. E ancora non è comparsa l’influenza: bisogna capire come si manifesterà», conclude Zuccotti.