Incidente a Belluno, ragazza di 19 anni morta per un sorpasso: indagato un 72enne, aveva invaso la corsia

La Renault Clio sulla quale viaggiava Sara Candeago dopo l'incidente sul Ponte Cadore
La Renault Clio sulla quale viaggiava Sara Candeago dopo l'incidente sul Ponte Cadore
di Olivia Bonetti
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Sabato 11 Settembre 2021, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 10:58

BELLUNO - Sarebbe stato un sorpasso "illegale" la causa del maxi-schianto in cui ha perso la vita Sara Candeago, 19 anni appena, operaia di Sottocastello, in comune di Pieve di Cadore. La ragazza è morta nell’incidente frontale mercoledì alle 17.45 mentre tornava a casa da Perarolo, dove lavorava. Neopatentata, coscienziosa, stava viaggiando regolarmente sulla sua corsia di marcia, verso nord, e stava per imboccare il ponte Cadore. Sulla sua strada, però, ha trovato un bolide “impazzito”: la Mercedes C220, che in sorpasso, pur con linea continua, aveva invaso la terza corsia, ovvero quella opposta al senso di marcia a nord, dove viaggiava la ragazza. È così che è morta Sara. Una giovane vita spezzata dalla fretta di un 72enne trevigiano, che non poteva attendere che la strada con doppia corsia, dove procedeva, si liberasse, per sorpassare nel rispetto del codice della strada. L’uomo, L.B., residente a Treviso in via Zermanese, è indagato per omicidio stradale. 

Sara morta a 19 anni, la dinamica


I carabinieri della Compagnia di Cortina stanno effettuando indagini e verifiche sull’incidente. Ma se tanti punti sono ancora oscuri ed oggetto di approfondimenti, la dinamica del frontale, che in un primo momento sembrava indecifrabile, appare ora piuttosto chiara. Il ponte Cadore, ormai dall’inizio degli anni Duemila, si presenta con doppia corsia di marcia verso sud e una singola corsia verso nord. Da Tai verso Perarolo viaggiavano la Opel Astra condotta da B.H., 43enne residente a Pieve di Cadore, e la Mercedes “C220”, condotta da un veneziano G.C. 75enne residente a Cannaregio. Le auto occupavano entrambe le corsie in discesa. È sopraggiunta una seconda Mercedes “C 220” condotta dal trevigiano 72enne. L’uomo, per cause in corso di accertamento, ha effettuato quel sorpasso “illegale” e, in corrispondenza del curvone (al termine del ponte) non avendo sufficiente visibilità si è schiantato contro la Clio. Insomma ha invaso la corsia opposta rispetto al proprio senso di marcia, scontrandosi frontalmente con l’autovettura guidata da Sara Candeago. Il resto, purtroppo, è la tragica cronaca già nota: la ragazza che viene intubata sul posto e soccorsa. Il disperato volo al Ca’ Foncello di Treviso.

E la morte. Nessuna grave conseguenza invece per i conducenti e gli occupanti delle altre 3 automobili: il bilancio era stato di 4 feriti portati a Pieve di Cadore. Sono stati tutti dimessi.

L’INCHIESTA

Il sostituto procuratore di turno, Simone Marcon, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale che vede come unico indagato il trevigiano 72enne. La posizione dell’uomo è pesantissima e le indagini accurate dei carabinieri, che sono in corso, potrebbero aggravare ulteriormente il quadro. Sono stati sequestrati tutti i 4 veicoli, o quello che ne è rimasto, e sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per la consulenza, che molto probabilmente verrà disposta in un caso simile. Sotto sequestro anche i cellulari che sono stati ritrovati. E, come da prassi, si è proceduto alle analisi di tossicologia forense per tutti i coinvolti, che però richiederanno tempo. Cosa ha portato l’uomo ad avviare quella manovra azzardata? Un malore? Una disattenzione? Sono queste le domande a cui gli inquirenti dovranno dare risposta, perché se la dinamica è chiara, non sono chiare le cause di quella invasione di corsia. Nelle prossime ore inoltre si procederà all’ispezione cadaverica esterna sul corpo della ragazza, che è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Poi potrebbe arrivare il nulla osta per il funerale.

SOTTO ACCUSA
Ma sotto accusa, oltre al 72enne trevigiano, c’è anche la strada: quel tratto di statale 51, con due corsie a scendere che porta gli automobilisti a spingere sull’acceleratore. Un punto già teatro di altri gravi incidenti. Proprio su quella strada pericolosa si è rivolta la protesta dei social, che, in queste ore, si stanno riempendo di post di pendolari che in quelle corsie ci passano due volte al giorno. Chiedono che «la situazione incidenti nel tratto Ponte Cadore/bivio di Tai venga seriamente presa in considerazione dagli organi competenti». Diverse anche le mail dei nostri lettori che parlano di «roulette russa».
 

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