Potrebbe anche avere conseguenze politiche l'inchiesta di Tempio Pausania che vede Ciro Grillo, figlio del leader del Movimento cinquestelle, sotto accusa per violenza sessuale. La procura ha chiuso le indagini e, entro un mese, potrebbe formulare la richiesta di rinvio a giudizio. A creare tensione non sarebbe solo la tipologia del reato, ma anche il contesto nel quale si sarebbero svolti i fatti.
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Gli inquirenti hanno trovato nei telefoni del ragazzo e dei suoi due amici che, insieme a lui rischiano il processo, immagini shock che da sole configurerebbero già la violenza e hanno fatto scattare l'accusa anche rispetto a una seconda vittima. Lo stupro si sarebbe consumato nel luglio 2019 proprio nella villa di Grillo in Costa Smeralda.
Immagini choc
Alla fine di luglio 2019, quando era rientrata a Milano dalle vacanze, una ragazza di 20 anni di origine scandinava e con aspirazioni da modella, assistita dall'avvocato e senatore Giulia Bongiorno, aveva denunciato ai carabinieri la traumatica esperienza vissuta dieci giorni prima in Costa Smeralda.
Il procuratore Gregorio Capasso e la sostituta Laura Bassani, dopo oltre un anno di sopralluoghi, audizioni, perizie, interrogatori e testimonianze, hanno chiuso le indagini per Grillo junior, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Le immagini ritrovate nei telefoni mostrerebbero gli abusi anche ai danni della seconda ragazza che dormiva, come riporta il quotidiano La Verità. «Era consenziente», si difendono Grillo e gli amici, supportati dal loro pool di avvocati. Ma le foto lasciano pochi dubbi. Tra l'altro Parvin Tadjik, madre di Ciro, quella sera dormiva nell'appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumata la violenza, agli inquirenti ha detto di non essersi accorta di niente.
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