Funivia precipitata sul Mottarone a Stresa: cavo trainante spezzato, le ipotesi per le indagini

Funivia precipitata sul Mottarone a Stresa: cavo trainante spezzato, le ipotesi per le indagini
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Domenica 23 Maggio 2021, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 23:32

Cavo tranciato, come dice il sindaco Marcella Severino oppure cavo uscito dagli alloggiamenti dei piloni della funivia sul Mottarone e quindi non più in grado di reggere il peso della cabina con 15 persone? A poche ore dalla tragedia di Stresa le domande che guidano gli accertamenti degli investigatori ruotano soprattutto attorno a ciò che può essere accaduto ai cavi dello storico impianto che trasporta i turisti sul Mottarone. Le funivie italiane sono tra le più controltale al mondo e ipotizzare la rottura del cavo portante d'acciaio, spesso "ridondante" ovvero accompagnato da un secondo cavo per raddoppiare la sicurezza, apre scenari oltremodo preoccupanti. Più probabile che si sia spezzato il cavo traente, indipendente da quello portante: su di esso si concentranno le indagini anche della commissione ispettiva già istituita. L'impianto era stato controllato l'ultima volta nel novembre dell'anno scorso. La cabina è caduta quando mancava un centinaio di metri alla stazione a monte. Le testimonianze lasciano appunto pensare che il cavo trainante si sia spezzato e che il freno del traliccio reggicabina non abbia funzionato: testimoni hanno riferito di avere visto la cabina ormai arrivata alla stazione a monte fermarsi e retrocedere sempre più rapidamente (ancora appesa al cavo portante).  Una velocità non sopportabile dall'ampianto: giunta all'altezza del pilone i cavi si sono "scarrucolati" e la cabina è precipitata per almeno 20 metri su un tratto molto scosceso: impossibile che si fermasse nel punto dell'impatto. Rotolando su se stessa, la cabina ha continuato scendere fino a quando due alberi l'hanno fermata. 

La procura di Verbania

«Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell'impianto».

Così il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, al termine del lungo sopralluogo al Mottarone: «L'intera area è stata posta sotto sequestro - aggiunge - cominceremo dai rilievi tecnici per accertare le cause dell'incidente».

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L'eventuale rottura del cavo portante resta una delle ipotesi insieme a quella, che in passato si è rivelata più frequente, dello scarocciamento del cavo dagli alloggiamenti: il cavo, sottoposto a carichi molto intensi, è ancorato a monte e a valle dell'impianto con sistemi ad alta efficienza, poi c'è il meccanismo che lo assicura ai piloni. Il cavo portante potrebbe essersi spezzato dopo essersi scarrucolato.

 

A quel che si è appreso la cabina su cui viaggiavano 15 persone è precipitata per «15-20 metri, poi ha rotolato per qualche decina di metri e si è fermata contro due tronchi di alberi». A ricostruire la dinamica dell'incidente è Giorgio Santacroce, tenente colonnello del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania. L'incidente, costato la vita a 14 persone, è avvenuto poco prima delle 12 e l'impatto è stato devastante tanto che alcuni corpi sarebbero stati sbalzati e trovati ad alcuni metri di distanza dalla cabina.

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«Due escursionisti hanno sentito un grosso fischio e hanno visto che questa cabina che stava arrivando in vetta si è messa di colpo a retrocedere velocemente, poi ha preso un pilone ed è sbalzata, ha fatto due balzi sul terreno scosceso e si è fermata contro degli abeti». A raccontare la dinamica dell'incidente sul Mottarone, fatta da due testimoni oculari, è il sindaco di Stresa (Verbania) Marcella Severino. 

L'impianto Funivia Stresa-Alpino-Mottarone, di proprietà del Comune, era stato ristrutturato nel 2014 e riaperto al pubblico nel 2016: parte dal Piazzale Lido, in frazione Carciano di Stresa, a 205 metri di quota, in riva al lago Maggiore di fronte all’Isola Bella, raggiunge quota 1491 metri. Il Mottarone, tra il Lago Maggiore ed il Lago d’Orta, è considerato uno dei balconi naturali più belli d’Italia.


 

La funivia è stata inaugurata nel 1970 e totalmente rinnovata fra il 2014 e il 2016.

L'azienda Leitner di Vipiteno ha appreso con «profondo dolore la notizia della tragedia avvenuta tra Stresa e il Mottarone». In merito alla manutenzione dell'impianto, «l'ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità». «Il pensiero più profondo e commosso della nostra azienda, che rimane a completa disposizione assieme ai propri tecnici per cercare di individuare al più presto le cause della immane tragedia, va alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie e a tutte le comunità coinvolte  dichiara Anton Seeber,presidente di Leitner. 

«La revisione generale - prosegue la Leitner in una nota - che consiste in una severa revisione dell'intero impianto, dalle cabine ai carrelli, agli argani e alle apparecchiature elettriche, era stata realizzata nell'agosto del 2016. Da allora, ogni anno a novembre, si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi. Sempre con esito positivo». Nell'impianto di Stresa-Mottarone Leitner ha «in carico la manutenzione straordinaria e quella ordinaria, mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone». L'azienda altoatesina, una delle più importanti al mondo per la costruzione di impianti a fune, ha spiegato anche in cosa consiste il controllo magnetoscopico: «Tutte le funi degli impianti sono sottoposte a controlli visivi frequenti. Bisogna essere certi dell'integrità di tutta la fune, anche della parte interna. Per questo motivo, secondo i piani di manutenzione, le funi sono sottoposte a un controllo magnetoscopico. In pratica, la fune viene sottoposta a un campo magnetico con uno speciale toroide: l'analisi dell'onda elettromagnetica di ritorno permette di evidenziare eventuali anomalie da indagare. Al termine del controllo, il risultato viene validato dall'Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi».

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