Francesco Pantaleo morto a Pisa, tanti punti oscuri: l'ipotesi del suicidio

Francesco Pantaleo morto a Pisa, tanti punti oscuri: l'ipotesi del suicidio
Francesco Pantaleo morto a Pisa, tanti punti oscuri: l'ipotesi del suicidio
di Valeria Arnaldi
4 Minuti di Lettura
Domenica 1 Agosto 2021, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 03:58

«Siamo sotto choc, disperati per quello che è successo, non vogliamo parlare con nessuno. Lo abbiamo fatto quando erano in corso le ricerche e c'erano speranze, ma adesso non ce la sentiamo proprio». È dolore misto a incredulità a spezzare le voci dei coinquilini di Francesco Pantaleo, il ventitreenne originario di Marsala, studente all'università di Pisa, il cui corpo è stato ritrovato carbonizzato, il 25 luglio, in un campo a San Giuliano Terme e identificato grazie alla prova del Dna, il 30, dopo giorni di ricerche per la scomparsa, denunciata dai genitori.
IL POST
«Mio figlio Francesco non è più con noi, adesso è tra gli angeli. Grazie a tutti quelli che mi sono stati vicino», ha scritto su Facebook il padre Tonino, che aveva lanciato appelli per cercare informazioni e pure per convincere il figlio a tornare a casa. Poi, la drammatica scoperta.

Francesco Pantaleo, cordoglio di amici e parenti

 

«Sei stato, sei e sarai sempre il nostro angelo» è la didascalia scelta dal padre per un ritratto di Francesco bambino, sorridente tra immagini disneyane.

La stessa ripubblicata dalla madre Franca. Ora è il tempo del silenzio, delle lacrime, dei messaggi di cordoglio, che a centinaia scritti da amici e sconosciuti che hanno seguito la vicenda sui giornali affollano le bacheche dei familiari. Ed è il tempo delle indagini.

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L'INCHIESTA
La pista prevalente seguita dagli investigatori sarebbe quella del suicidio, ma non si esclude l'omicidio. Sarà l'autopsia, disposta dalla Procura di Pisa, a chiarire le cause del decesso. Molti ancora i punti oscuri. Il corpo carbonizzato era stato ritrovato sabato 24, da una 17enne che stava portando a spasso il cane, inizialmente gli inquirenti avevano pensato fosse di un africano. La Procura di Pisa, con una nota del procuratore Alessandro Crini, ha però specificato che l'ipotesi che fosse del ventitreenne era stata avanzata già lunedì scorso, perché coincidevano «l'altezza, un metro e 80 circa, e la carnagione chiara prima dell'effetto delle fiamme». E per questo, poche ore dopo la denuncia di scomparsa, ai genitori, intanto giunti in Toscana, sarebbero stati prelevati campioni biologici per «comparazioni genetiche, in particolare con il Dna materno».

 

Se l'identità non è più un mistero, lo sono ancora le circostanze della morte. Alla sparizione di Francesco, i suoi familiari hanno pensato che la fuga potesse essere nata dal mancato superamento di alcuni esami e dal timore del figlio di dover dire che non si sarebbe potuto laureare nella sessione prevista. Stando alle sue affermazioni, avrebbe dovuto farlo il 27 luglio scorso ma il suo nome non era tra quelli di quanti avrebbero dovuto discutere la tesi. Si indaga, quindi, per scoprire se in quei mancati esami possa celarsi il movente per un suicidio. Quando è uscito l'ultima volta da casa a Pisa, il giovane ha lasciato dietro di sé i suoi effetti personali, a partire dal cellulare, disattivato il dispositivo di geolocalizzazione. Anche portafoglio, bancomat, occhiali da vista. E il computer, acquistato da poco, dopo aver cancellato i file. Azioni che farebbero pensare alla volontà di non farsi trovare.

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IL RITROVAMENTO
Sul luogo in cui è stato rinvenuto il corpo, però, non sono state riscontrate tracce evidenti di liquido infiammabile, contenitori di benzina o inneschi. La vittima era vestita - maglietta e pantaloni - ma senza scarpe. E nella zona, la domenica della tragedia, nessuno ha notato o sentito nulla di particolare. Alle 19, poi la macabra scoperta. La Tac eseguita sul cadavere non ha evidenziato ferite esterne precedenti agli effetti del rogo. Ora si deve capire se siano state le fiamme a uccidere il giovane o altri fattori. E per questo occorrerà attendere i risultati dell'autopsia. Intanto, la famiglia piange Francesco. Grande sorriso, espressione divertita, lo sguardo rivolto altrove, un bicchiere di vino in mano: è una foto scattata in un locale sul lungomare di Marsala, lo scorso agosto, l'immagine che i genitori hanno scelto per ricordarlo sui social, la stessa che lui aveva come foto del profilo su Instagram. Era felice ed era a casa.

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