Dj morta. «Al 99% sono i resti di Gioele». L'ipotesi è omicidio-suicidio

Dj morta. «Al 99% sono i resti di Gioele». L'ipotesi è omicidio-suicidio
Dj morta. «Al 99% sono i resti di Gioele». L'ipotesi è omicidio-suicidio
di Lara Sirignano
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Giovedì 20 Agosto 2020, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 17:59

Le speranze di ritrovare vivo il piccolo Gioele si sono spente ieri mattina. A 16 giorni dalla sua scomparsa. I resti del bambino, orrendamente mutilati dagli animali selvatici, erano tra i rovi, a poche centinaia di metri dal luogo in cui era stato visto per l'ultima volta insieme alla madre, Viviana Parisi, trovata morta l'8 agosto, non molto distante, ai piedi di un traliccio dell'alta tensione, tra i boschi di Caronia. Tutto si è consumato in poche centinaia di metri, dunque. L'incidente stradale che ha coinvolto l'auto della donna, la sua misteriosa fuga col figlio tra la vegetazione, la morte. A trovare quel che rimane del corpicino di Gioele, cercato per giorni da decine di uomini delle forze dell'ordine, è stato un volontario. Uno dei trecento mobilitati dall'appello lanciato su Facebook dal padre del bambino, Daniele Mondello.

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«Mio figlio lo trovo da solo. Chiunque possa e voglia può unirsi a me», aveva detto. Poi ieri mattina, intorno alle 10, la segnalazione di un ex carabiniere in pensione, Giuseppe Di Bello che ha spiegato lui stesso ha semplicemente guardato dove gli altri non avevano guardato. «L'esame del dna ci darà le risposte definitive - ha detto il Procuratore di Patti Angelo Cavallo . Al momento possiamo dire che i resti sono compatibili con quelli di un bambino dell'età di Gioele». Per i ricercatori i resti ossei e la maglietta sono i suoi «al 99%». Come per sua madre Viviana, sfigurata e riconoscibile solo dalla fede e dagli abiti, anche lui sarebbe stato identificato solo grazie ai brandelli di vestiti trovati accanto alle ossa.
 

 


«Ci stringiamo attorno alla famiglia e andiamo avanti nelle indagini», ha detto il pm, che ha disposto l'autopsia. Tra i singhiozzi Daniele Mondello ha chiesto di restare solo accanto alla bara in cui sono stati composti i resti del figlio. «Viviana non sarebbe mai stata capace di ucciderlo», aveva detto prima della tragica scoperta. Chi conosceva la donna, una dj torinese che si era trasferita a Venetico per amore, giura che mai avrebbe potuto fare del male al bambino. Una certezza che non condividono gli inquirenti, che puntano sulla ipotesi dell'omicidio- suicidio. Vivina stava male. Era stata molto depressa ed era ricorsa alle cure dei mediche. Nell'auto abbandonata lungo l'autostrada Messina-Palermo è stato trovato un certificato medico sulle sue condizioni che parla di paranoia e crisi mistiche.

LE IPOTESI
Per gli investigatori la donna, sconvolta dopo l'incidente, si sarebbe allontanata tra i boschi e potrebbe aver ucciso Gioele per poi suicidarsi. Non è escluso che sia salita sul traliccio della luce con in braccio il bambino e con lui si sia lanciata nel vuoto. La paura che qualcuno potesse toglierglielo non ritenendola una buona madre, specie dopo l'incidente stradale di cui era responsabile, potrebbe averla spinta al gesto estremo. L'autopsia eseguita sul corpo della donna parla di morte causata dalle fratture provocate da una caduta dall'alto. Forse dal traliccio. Ma cosa ne è stato di Gioele? È improbabile che sia stato ammazzato nel luogo in cui è stato trovato, a circa 700 metri dal pilone.

Probabilmente è morto insieme alla madre, o poco prima, e gli animali selvatici ne hanno trascinato via il corpo. «Continuiamo a battere tutte le piste», ha detto il procuratore di Patti. «Non riteniamo, però, che ci siano responsabilità in ambiti familiari», ha spiegato confermando che marito e parenti della donna non sono coinvolti nell'inchiesta. Accanto all'ipotesi dell'omicidio-suicidio resta aperta quella dell'aggressione. Viviana e Gioele potrebbero aver incontrato dei malitenzionati ed essere stati uccisi. Ma la tesi presenta molti punti deboli: i luoghi sono impervi e poco frequentati. E poi, perché qualcuno avrebbe dovuto fare del male alla donna e al bambino? Il giallo è tutto aperto ancora.

E per decifrarlo si deve tornare al 3 agosto, quando tutto ha avuto inizio. Viviana era uscita di casa insieme al figlio dicendo di essere diretta in un centro commerciale di Milazzo. Nel negozio non è mai arrivata. È entrata in autostrada ed è uscita a Sant'Agata di Militello alle 10.30. Non ha pagato il pedaggio dicendo al casellante che non aveva soldi. La sua borsa con 150 euro è stata trovata abbandonata in auto. Alle 10.52 è tornata sulla Messina-Palermo. Cosa ha fatto per 22 minuti a Sant'Agata? Perché dopo l'incidente, invece di aspettare i soccorsi, è fuggita tra i boschi con Gioele? E dove era diretta Viviana, sparita a 100 chilometri da casa? Si è parlato di un viaggio verso la Piramide della Luce, un'opera d'arte contemporanea che, raccontano alcuni, avrebbe assunto un significato simbolico particolare. C'è un nesso con le crisi mistiche della donna?
 

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