Vaccino AstraZeneca, cosa succede a chi si era già prenotato (e a chi aspetta la seconda dose)

Vaccino AstraZeneca, cosa succede a chi si era già prenotato (e a chi aspetta la seconda dose)
Vaccino AstraZeneca, cosa succede a chi si era già prenotato (e a chi aspetta la seconda dose)
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Martedì 16 Marzo 2021, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 16:29

Dopo la decisione dell’Aifa di ieri di sospendere le somministrazioni del vaccino anti Covid di AstraZeneca, la domanda che sorge spontanea è una: cosa succede ora a chi aveva già fatto la prima dose, o a chi si era già prenotato? Una domanda a cui si può rispondere in modo diverso a seconda della regione di appartenenza, perché ogni regione ha deciso autonomamente come affrontare la questione.

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Decine, se non centinaia di migliaia di persone vedranno dunque rinviata la propria data di vaccinazione, mentre le persone che attendono la seconda dose sono quasi un milione.

In ogni regione c’erano sistemi di prenotazione diversi e anche modalità diverse di somministrazione: c’è chi si è affidato ai medici di famiglia, chi ha sfruttato le strutture della regione e delle Asl, e chi - come ad esempio a Fiumicino - ha attrezzato un aeroporto.

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Come fare, regione per regione

Ogni regione, come detto, si comporterà in modo diverso, spiega oggi Repubblica. Nel Lazio chi si è già prenotato vedrà riprogrammato, dunque gli verrà assegnata automaticamente una nuova data, ha fatto sapere l’assessore alla Salute Alessio D’Amato. In Lombardia, dove gli appuntamenti rinviati sono circa 33.500 - ha detto l’assessora Letizia Moratti - non è ancora chiaro se sarà azzerato tutto o se gli appuntamenti saranno solo spostati.

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Discorso diverso per la Toscana, che dovrebbe azzerare le oltre 30mila prenotazioni arrivate: se e quando il vaccino tornerà ad essere utilizzabile, chi si era prenotato dovrà farlo nuovamente. Nulla è ancora chiaro né in Emilia Romagna né in Veneto: nella prima le prenotazioni in bilico sono oltre 70mila, mentre nella regione guidata da Luca Zaia le dosi somministrate erano state circa un terzo di quelle consegnate.

C’è da dire che chi ha ricevuto la prima dose non ha fretta di ricevere la seconda, che deve arrivare a circa tre mesi di distanza: per loro c’è tempo almeno fino a maggio, dato che i primi a farsi vaccinare con AstraZeneca lo hanno fatto ai primi di febbraio. Per ora il blocco non dovrebbe dunque mettere in dubbio nulla: «Confidiamo che riceveranno il richiamo nei tempi previsti», ha assicurato Gianni Rezza.

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