Vaccini, in Puglia è caos furbetti: «Dosi a liberi professionisti, artigiani e anche ai preti»

Vaccini, in Puglia è caos furbetti: «Dosi a liberi professionisti, artigiani e anche ai preti»
Vaccini, in Puglia è caos furbetti: «Dosi a liberi professionisti, artigiani e anche ai preti»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Aprile 2021, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 12:21

La pandemia di Covid corre in tutta Italia, e tra le regioni più in difficoltà - per casi, ricoveri e terapie intensive - c’è la Puglia, che è anche una delle regioni più al palo per quanto riguarda le vaccinazioni. Con poco più di 622mila dosi somministrate su 762mila consegnate infatti, la Puglia - con l’81,7% - è la quarta regione meno virtuosa quanto a percentuale di dosi inoculate rispetto a quelle messe a disposizione.

Leggi anche > Covid in Italia, Rt scende a 0,98 ma terapie intensive oltre la soglia critica

Ma il problema non riguarda solo il numero di persone immunizzate: ci sono anche i ‘furbetti del vaccino’ coloro cioè che hanno avuto accesso alle somministrazioni pur non avendone diritto. Dai dati ufficiali del governo, che comunica il numero di vaccinati per categoria, sono ben 23.404 le dosi somministrate alla voce “Altro”, cioè chi non rientra né tra gli operatori sanitari, né tra over 80, personale non sanitario, ospiti Rsa, forze armate e personale scolastico.

A Taranto le dosi prima ai sacerdoti

Chi sono questi “altri”? Questa mattina la trasmissione Agorà ha parlato di quanto accade a Taranto, dove tra i vaccinati ci sono i formatori di Confcommercio che istruiscono i barman, i sacerdoti e i tecnici dell’Arpa, mentre fragili e anziani sono ancora in attesa, e gli ospedali sono saturi.

Si parte dalla Curia: i sacerdoti affermano che è tutto lecito ed è stata una decisione del prefetto di Taranto, che però si smarca. E alla fine a prendersi la responsabilità è Michele Conversano, coordinatore del piano vaccini: «Se li fai è un problema, se non li fai è un problema…».

Tra i vaccinati professionisti e artigiani

Un altro caso arriva invece dal Salento, come scrive invece Repubblica, con una cinquantina di persone che si sono vaccinate fuori lista già nella Fase 1 della campagna: tra i dati solo i nomi, senza la professione, come hanno scoperto gli ispettori del Nirs (Nucleo ispettivo della Regione). Nelle schede compilate tra gennaio e metà febbraio, diverse persone si sarebbero vaccinate senza indicare la propria professione: forse una svista, più probabilmente un modo per evitare di venire colti sul fatto per professionisti che non rientravano tra le categorie prioritarie. Ma ci sono anche altri vaccinati che svolgono professioni non inserite nell'elenco: imprenditori, artigiani, liberi professionisti. 

Le prenotazioni per i vulnerabili

Tutto questo accade mentre da qualche giorno sono partite le prenotazioni per i pazienti vulnerabili, ma con un problema: secondo la Regione chi ha varie patologie (sul sito istituzionale c'è una lunga lista) non può prenotare il vaccino autonomamente, ma deve rivolgersi al proprio medico di base che dovrebbe occuparsi lui della prenotazione. Peccato che i medici di base spesso non ne sappiano niente, o non abbiano idea della procedura, e suggeriscono ai loro pazienti di fare da soli, prenotandosi in farmacia o sul portale della Regione, dove però si procede in ordine di età e senza nessuna corsia preferenziale per i più deboli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA