Open Arms davanti Lampedusa. Trenta non firma il divieto di ingresso: «La politica non può perdere umanità». Salvini: «Non significa aiutare i trafficanti»

Open Arms davanti Lampedusa. Trenta non firma il divieto di ingresso: «La politica non può perdere umanità». Salvini: «Non significa aiutare i trafficanti»
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Giovedì 15 Agosto 2019, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 13:55

La nave Ong Open Arms con a bordo 147 migranti è arrivata all'alba nelle acque antistanti Lampedusa ma non ha il permesso di attraccare nel porto italiano. Diverse motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto stanno monitorando i movimenti dell'imbarcazione della Ong catalana che si è diretta verso l'isola delle Pelagie, scortata da due navi militari, dopo che il Tar del Lazio ha accolto un suo ricorso, sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane disposto da Salvini. Provvedimento rinnovato ieri dal ministro dell'Interno che ha presentato ricorso contro la decisione del Tar ribadendo il suo 'no' alla sbarco dei migranti.

Al momento la Open Arms è all'ancora a ridosso dell'isola, nella zona di Cala Francese, a poche Centinaia di metri dall'entrata del porto. Le condizioni del mare non sono buone e, stando alle previsioni, permarranno così per tutta la giornata.


"14° giorno. Abbiamo avvistato terra. Lampedusa. Con il decreto Salvini sospeso, siamo nelle acque italiane con il permesso. Ancora nessun porto, ma la fine di questo incubo è più vicina. Nel frattempo l'umanità deve prevalere su questa assurdità". Questo l'annuncio della ong spagnola Open Arms, che ora si trova davanti all'isola di Lampedusa. Questa mattina, in un altro tweet, la ong aveva annunciato di essere finalmente entrata in acque italiane, dopo che ieri il Tra del Lazio ne aveva accolto il ricorso, sospendendo il divieto imposto dal Viminale. "#OpenArms - scriveva la ong - già in acque italiane con l'autorizzazione delle autorità. Il decreto Salvini ha cessato di essere in vigore nonostante le nuove minacce. Non abbiamo ancora i permessi per accedere al porto. Una lunga notte, ma la fine è vicina".

 



Solo poche ore fa, il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva annunciato di aver firmato il nuovo divieto di ingresso: "Ho firmato il nuovo divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la nave Ong Open Arms - aveva scritto sui social -. Chi si adopera per riaprire i porti non fa un dispetto a Salvini, fa solo il male del Popolo Italiano. Buonanotte Amici, io - la conclusione - non mollo".

TRENTA: NON FIRMO IN NOME UMANITA'  «Non si può ritenere che siano rinvenibili nuove cogenti motivazioni di carattere generale ovvero di ordine e sicurezza pubblica tali da superare gli elementi di diritto e di fatto nonché le ragioni di necessità e urgenza posti alla base della misura cautelare disposta dall'autorità giudiziaria, che anzi si sono verosimilmente aggravati».Così il ministro della Difesa Trenta spiega la decisione di non firmare il nuovo decreto di Salvini che vieta l'ingresso nelle acque territoriali italiane dell'Open Arms.  La mancata adesione alla decisione del giudice amministrativo «potrebbe finanche configurare la violazione di norme penali- avverte Trenta- fermo restando, in ogni caso, che in adesione al dictum iuris sarebbe stato eventualmente necessario inserire nel dispositivo del provvedimento un'esplicita disponibilità all'assistenza delle persone maggiormente bisognevoli». «Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza - sottolinea ancora il ministro- Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l'umanità . Per questo non ho firmato».

LA REPLICA DI SALVINI «Umanità non significa aiutare trafficanti e ong. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani». Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando le parole della collega alla Difesa Elisabetta Trenta. «Sul divieto di sbarco alla Open Arms siamo soli contro tutti.
Contro Ong, tribunali, Europa e ministri impauriti. E col PD al governo, immigrazione di massa e Ius Soli tornerebbero realtà».Lo scrive il ministro Salvini in un post su Facebook.

 


 

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