«Neonato morto di freddo su un barcone gettato in mare dalla mamma»: un uomo si tuffa per recuperarlo e annega

Soccorsi al largo di Lampedusa, a bordo i cadaveri di otto persone: 5 uomini, tre donna, una in avanzato stato di gravidanza

«Neonato morto di freddo su un barcone gettato in mare dalla madre»: un uomo si tuffa per recuperarlo e annega
«Neonato morto di freddo su un barcone gettato in mare dalla madre»: un uomo si tuffa per recuperarlo e annega
di Redazione web
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Venerdì 3 Febbraio 2023, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 12:09

Ha visto il suo bambino di soli quattro mesi morirgli tra le braccia, per il freddo, e non ha retto al dolore: una donna che viaggiava su un barcone di migranti soccorso dalla Guardia costiera a 42 miglia al largo di Lampedusa avrebbe lanciato il corpicino del neonato in acqua, spinta dalla disperazione. A raccontarlo sono i superstiti che avrebbero assistito alla drammatica scena. Uno di loro, hanno raccontato, si sarebbe anche tuffato nelle acque gelide per provare a recuperarlo, ma sarebbe annegato tra le onde. Anche la madre del piccolo è morta poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. Ed il suo cadavere, così come quello degli altri sette compagni di viaggio, è stato lasciato all'interno dello scafo.

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Tra i cadaveri una donna in gravidanza

 

C'era anche una donna in avanzato stato di gravidanza tra gli otto cadaveri sul barchino, 5 uomini e 3 donne, ritrovati nella tarda serata di ieri dalla motovedetta della Guardia costiera che ha soccorso un barcone a 42 miglia da Lampedusa.

I migranti sarebbero morti assiderati. Il barcone nella mattinata di ieri era stato avvistato da un peschereccio tunisino che si trovava fra l'Italia e Malta. I pescatori subito hanno richiesto, alle autorità marittime, i soccorsi, spiegando via radio che a bordo vi era probabilmente un cadavere. Trattandosi di acque Sar Maltesi, i soccorsi sono stati delegati a Malta. Solo nel tardo pomeriggio è stata formalizzata la richiesta al comando generale della Capitaneria di porto di Roma che ricevuta la richiesta di aiuto da Malta ha inviato la motovedetta Cp324.

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L'inchiesta

 

La Procura di Agrigento, con il reggente Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d'inchiesta sulla nuova tragedia del mare avvenuta a 42 miglia da Lampedusa. Le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I pm, attraverso le forze dell'ordine presenti sull'isola, stanno raccogliendo informazioni su quanto è accaduto su quel barcone di 6 metri partito da Sfax. Nelle prossime ore verranno ascoltati 41 dei 42 superstiti che sono ospiti dell'hotspot di contrada Imbriacola. I sopravvissuti (fra cui 10 donne e un minore), originari di Mali, Costa d'Avorio, Guinea, Camerun, Burkina Faso e Niger, sono sbarcati durante la notte al molo Favarolo.

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