Il virologo Crisanti: «Se avessimo fatto lockdown a Natale ora avremmo le piste da sci aperte»

Il virologo Crisanti: «Se avessimo fatto lockdown a Natale ora avremmo le piste da sci aperte»
Il virologo Crisanti: «Se avessimo fatto lockdown a Natale ora avremmo le piste da sci aperte»
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Martedì 16 Febbraio 2021, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 11:47

Spesso è facile dire "io l'avevo detto", ma in questo caso è vero: lui lo aveva detto. Parliamo del virologo Andrea Crisanti, da tempo sostenitore della necessità di un lockdown per allentare i contagi da coronavirus, che questa mattina ospite di Agorà su Raitre ha espresso la sua idea: «Se avessimo fatto il lockdown a dicembre e poi ora il controllo delle varianti, noi oggi avremmo gli impianti» sciistici «aperti probabilmente», ha detto il virologo, ex consulente della Regione Veneto per l'emergenza coronavirus.

Per l'esperto, «è stata una sfortuna che la decisione» di prorogare lo stop di queste attività «sia stata presa con così poco anticipo.

Io - ha spiegato il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell'ateneo cittadino - sono il primo che ha sempre detto che ci vuole trasparenza e che bisogna dire le cose con largo anticipo per prepararsi. Però è anche vero che abbiamo saputo per la prima volta che la variante inglese aveva un'incidenza del 17-18% 5 giorni fa, perché finalmente 5 giorni fa è stato fatto il primo campionamento a tappeto in Italia ed è chiaro che una percentuale del 17-18% non poteva essere ignorata».

Ma, ha aggiunto, «teniamo presente che questo è stato fatto per il bene degli italiani, non contro qualcuno. L'agenda qui la detta il virus, se a un certo punto la variante inglese è al 17%, che dobbiamo fare se lo abbiamo saputo 5 giorni fa? Dovevamo mantenere gli impianti aperti per fare in modo che si diffondesse e arrivasse al 30-40% con centinaia di morti?», la sua domanda provocatoria. «Un lockdown sarebbe stato necessario sotto Natale - ha ribadito Cristanti - Se lo avessimo fatto, non avremmo le varianti al 20% e potremmo programmare questo periodo in maniera completamente diversa. Se non c'è trasmissione, non c'è diffusione delle varianti, quindi avremmo potuto tranquillamente evitare di arrivare a questo punto». 

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