Fungo killer Candida auris, è allarme: «Con la pandemia casi raddoppiati. Resiste ai farmaci, mortalità alta»

Secondo un rapporto pubblicato sugli Annals of Internal Medicine tra il 2019 e il 2021 i casi sono quasi raddoppiati (+95%), riflettendo un aumento della trasmissione

Fungo killer Candida auris, è allarme: «Con la pandemia casi raddoppiati. Resiste ai farmaci, mortalità alta»
Fungo killer Candida auris, è allarme: «Con la pandemia casi raddoppiati. Resiste ai farmaci, mortalità alta»
di Domenico Zurlo
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Martedì 21 Marzo 2023, 17:14

Il fungo killer ora preoccupa il mondo. Non è il Cordyceps - il fungo che provoca la fine del mondo nel videogame e nella serie tv The Last of Us - ma parliamo di Candida auris, un'infezione fungina altamente contagiosa, che negli ultimi anni ha visto un boom di casi, soprattutto dopo la pandemia di Covid. Secondo un rapporto pubblicato sugli Annals of Internal Medicine tra il 2019 e il 2021 i casi sono quasi raddoppiati (+95%), riflettendo un aumento della trasmissione.

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Secondo il rapporto sono triplicati i casi di infezione resistente alle «echinocandine» (nuova classe di farmaci antifungini), il che è particolarmente preoccupante perché le echinocandine sono la terapia di prima linea per le infezioni invasive da Candida, compresa la C auris. Questi risultati, spiegano gli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) USA, sottolineano l'urgente necessità di migliorare il rilevamento e le pratiche di controllo delle infezioni per prevenire la diffusione della C auris.

Da quando è stato segnalato negli Stati Uniti nel 2016, il fungo emergente Candida auris ha continuato a causare malattie e decessi in tutto il Paese. I CDC hanno classificato la Candida auris come «minaccia urgente», ovvero il livello più alto di preoccupazione, perché spesso il fungo è multiresistente ai farmaci, si diffonde facilmente nelle strutture sanitarie e può causare infezioni gravi e invasive con alti tassi di mortalità.

La maggior parte della trasmissione avviene nelle strutture sanitarie, soprattutto tra i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine o tra le persone con dispositivi impiantati o ventilatori meccanici. I ricercatori dei CDC hanno utilizzato i dati di sorveglianza nazionale sui casi clinici di C auris segnalati ai dipartimenti sanitari statali e locali e al CDC per verificare i trend relativi ai tassi di infezione da C auris tra il 2019 e il 2021.

Sono stati inoltre esaminati i dati della rete dei laboratori di resistenza antimicrobica dei CDC.

I casi clinici sono cresciuti ogni anno, con un aumento del 44% nel 2019 a un aumento del 95% nel 2021. Inoltre, il numero di casi di C auris resistenti al trattamento di prima linea nel 2021 era circa tre volte superiore a quello dei due anni precedenti. Secondo gli autori, il boom di infezioni potrebbe essere stato esacerbato dalle tensioni legate alla pandemia sui sistemi sanitari e di sanità pubblica, tra cui la carenza di personale e di attrezzature, l'aumento del carico dei pazienti, nonché l'aumento dell'uso di antimicrobici.

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