Viaggi all'estero, doppio tampone e quarantena di 5 giorni anche per chi rientra da Paesi Ue. Salvini: «Meglio tardi che mai»

Viaggi all'estero, doppio tampone e quarantena di 5 giorni anche per chi rientra da Paesi Ue. Salvini: «Meglio tardi che mai»
Viaggi all'estero, doppio tampone e quarantena di 5 giorni anche per chi rientra da Paesi Ue. Salvini: «Meglio tardi che mai»
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Martedì 30 Marzo 2021, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 14:12

Tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni: è la nuova procedura per chi rientra dai viaggi all'estero, che il ministro della Salute Roberto Speranza dovrebbe firmare questa mattina. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Ue, ma la nuova ordinanza dispone questa procedura anche per gli arrivi e i rientri da Paesi dell'Unione europea.

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In ogni caso, come spiegato ieri sera dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Tg2Post, «quello che noi abbiamo chiesto è rimanere a casa e non spostarsi, chi va all'estero e rientra deve fare un tampone all'andata e al ritorno, rientra nelle regole della mobilità europea. Ma non stiamo assolutamente consigliando ai cittadini di andare all'estero, anzi sconsigliamo di spostarsi perché siamo in una fase difficile».

Salvini: meglio tardi che mai

«Meglio tardi che mai». Così il leader della Lega, Matteo Salvini commenta l'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Speranza su tamponi e quarantena richiesti a chi arriva o rientra da Paesi dell'Unione europea.

Nell'incontro con la stampa estera a Roma, Salvini ha aggiunto: «Spero che il ministro Speranza restituisca dignità agli operatori del turismo italiani, che altrimenti si vedevano beffati». In vista della prossima estate, ha poi invitato gli italiani, ma anche gli stranieri, a passare le prossime vacanze in Italia. E ironizzando sui viaggi nelle isole spagnole, che ora sono consentiti, ha detto: «Le isole italiane sono molto più belle: tra Sardegna e Baleari non c'è partita».

Astoi: così abbiamo perso tutti

«Quarantena al rientro dall'Ue? Così abbiamo perso tutti, francamente non vediamo il nesso di questa misura »sanitaria« e non riusciamo a scollegarla dalle polemiche di questi ultimi giorni sul fatto che si possa viaggiare in alcuni paesi esteri per Pasqua. Perché quest'ordinanza non è stata fatta prima? Sembra voler dire: rendiamo più difficile andare all'estero... Anche noi tour operator siamo aziende italiane! E stiamo parlando di due soli charter (da 180 passeggeri), un numero minuscolo rispetto alle gravissime perdite dell'ultimo anno». Sono le riflessioni affidate all'ANSA dal presidente Astoi Confindustria Pier Ezhaya. 

Il passaporto vaccinale europeo

Il passaporto vaccinale europeo per il covid è in arrivo tra un paio di mesi. Chi ha ricevuto il vaccino contro il coronavirus potrebbe usare il documento per salire in aereo, viaggiare con maggiore facilità, partecipare ad un evento 'di massà e riprendere più agevolmente una vita 'normalè. Nell'Ue il 'passport' potrebbe diventare realtà dal 15 giugno e garantire maggiore libertà di movimento. Il commissario europeo all'Industria Thierry Breton ha illustrato le caratteristiche del documento destinato ad entrare in vigore tra meno di 3 mesi e a rimanere comunque facoltativo. Breton -in un'intervista a Rtl, Lci e Le Figaro- ha mostrato il prototipo del passaporto vaccinale.

Il «certificato» a livello europeo sarà sia in formato cartaceo, sia digitale, ha spiegato Breton. Dotato di «codice QR», indicherà «il tipo di vaccino ricevuto», «se sei stato portatore della malattia» e «se si hanno gli anticorpi». A cosa servirà? Potrà essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a un «evento importante» o entrare in un luogo pubblico, ma non è obbligatorio, ha precisato il commissario. «Allo stesso tempo, stiamo sviluppando la capacità di eseguire test antigenici rapidi», ha affermato Breton, spiegando che in mancanza di un certificato sarà richiesto un test negativo al Covid-19. L'obiettivo, ha spiegato il commissario europeo, è quello di «ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio» e «avere la capacità di riaprire» le attività. Dobbiamo organizzarci molto rapidamente«, ha ribadito. Breton, mostrando il passaporto che »tra due o tre mesi« sarà disponibile in tutti i 27 Paesi dell'Unione europea, ha sottolineato che questo »certificato sanitario« sarà un mezzo »da richiedere, volontario«.

Con il procedere della campagna di vaccinazione nell'Ue, il passaporto »sarà uno strumento per una riapertura ordinata, soprattutto una certificazione delle persone che possiamo considerare fuori pericolo e meno pericolose«, ha detto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, a Mezz'ora in più. »Il Parlamento europeo voterà questo provvedimento il 26 aprile, anche noi come il commissario Breton pensiamo che a giugno sia uno strumento per riaprire alcune attività e consentire agli anziani, che sono i primi vaccinati, di riprendere anche una vita normale«. »La Commissione -ha aggiunto- dice che noi saremo in grado di vaccinare il 70 per cento alla fine dell'estate e Breton lo sta confermando ogni giorno. Naturalmente questo deve essere messo a regime perchè abbiamo effettivamente dei forti ritardi, siamo tutti impegnati perchè la catena dell'approvvigionamento consenta una vaccinazione di massa e arrivare al 70 per cento dei cittadini europei è un'impresa molto difficile«. 

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