De Luca tuona: «Su vaccini sembra mercato nero. Campania gialla? Non facciamo i fenomeni»

De Luca tuona: «Su vaccini sembra mercato nero. Campania gialla? Non facciamo i fenomeni»
De Luca tuona: «Su vaccini sembra mercato nero. Campania gialla? Non facciamo i fenomeni»
5 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Gennaio 2021, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Nella sua consueta diretta Facebook del venerdì il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, non le ha mandate a dire sulla campagna vaccinale e sui ritardi degli ultimi giorni. «Nessuno mi dica che stiamo rispettando criteri oggettivi, abbiamo assistito al mercato nero dei vaccini. Lo abbiamo denunciato e chiesto un riequilibrio che ancora non è avvenuto», ha detto De Luca. «Stiamo discutendo con Arcuri su come garantire la copertura dei richiami - ha aggiunto - qualcuno ha detto che la Campania non ha accumulato scorte, è una idiozia. È arrivato il tempo di smetterla con le manfrine, arriveremo a chiedere l'invalidazione del piano di distribuzione, mi auguro che prevalga il buon senso e la correttezza da parte di tutti».

Leggi anche > Coronavirus in Italia, i dati di venerdì 22 gennaio

«Nella distribuzione per questa e la prossima settimana, la Campania avrà 135 mila vaccini, l'Emilia 183 mila vaccini, il Lazio 179 mila, con la nostra stessa popolazione, la Lombardia 334 mila vaccini, il Piemonte 170 mila vaccini ed ha un milione e mezzo di abitanti in meno della Campania, il Veneto 164 mila dosi», ha spiegato De Luca. «Quindi non mi vengano a parlare di criteri oggettivi», ha sottolineato. «Per il mese di gennaio e per i primi giorni di febbraio, se abbiamo quello che ci manca, completeremo le somministrazioni della seconda dose - ha aggiunto - dopo di che, questo ci è stato annunciato, da inizio febbraio dovrebbe cominciare in Italia la distribuzione sulla base della popolazione residente nelle diverse regioni e, quindi, dovrebbe essere operato un recupero a nostro vantaggio, quindi non ci fanno nessuno regalo».

Leggi anche > Covid, l'Iss: «Rt sotto 1, diminuisce il rischio di epidemia non controllata»

De Luca ha ribadito che l'obiettivo «è quello di completare la vaccinazione di tutta la popolazione entro il 2021, presupponendo l'arrivo dei vaccini.

Stiamo lavorando per attrezzare per la fase 2, cioè per il mese di marzo quando inizierà la vaccinazione di massa, 140-150 puti di somministrazione dei vaccini. L'obiettivo è di arrivare a vaccinare 4 milioni 600mila cittadini campani». «Dovremo avere entro l'estate la disponibilità di almeno 9 milioni di dosi, siamo alle 135 mila di oggi - aggiunge - Il obiettivo è fare 55mila e 60mila vaccinazioni al giorno». «Siamo impegnati fino all'ultimo respiro per vaccinare tutti - ha concluso - è una guerra, dobbiamo guardarci le spalle ma dobbiamo anche combattere quando ci troviamo di fronte a cose non corrette a a danno della nostra regione».

"Non facciamo i fenomeni"

«In Campania non abbiamo ancora una situazione del tutto tranquilla, abbiamo un tasso di positivi che oscilla tra il 7 e l'8% delle persone a cui facciamo i tamponi. Per avere una situazione di tranquillità dobbiamo scendere a un 5% di positivi. Quando abbiamo ancora mille 1200 positivi vuol dire che dobbiamo stare attenti, che stiamo camminando sul filo del rasoio». «Dal punto di vista sanitario - ha aggiunto - continuiamo ad avere una situazione di buona tenuta, siamo fra le regioni migliori d'Italia per le presenze in terapia intensiva, quasi sempre sotto ai 100. Non si direbbe, pensando alle tante trasmissioni televisive e le campagne di sciacallaggio politico di questi mesi secondo cui la Campania doveva essere come il Bangladesh. Invece la Campania è tra le regioni virtuose ed è zona gialla».

Ma, ha ammonito De Luca, «nessun autocompiacimento, chi se ne frega della zona gialla. Noi dobbiamo essere più attenti degli altri, perché abbiamo ancora ogni giorno 900, 1000, 1200 positivi. Quindi nessun rilassamento, finché non avremo completato la campagna di vaccinazione. Intanto abbiamo avuto qualche alleggerimento, dobbiamo essere intelligenti e responsabili. Cogliamo l'elemento positivo che c'è nel fatto che siamo zona gialla ma non per rilassarci, ma per avere tutte le forme di prudenza e prevenzione necessarie per non tornare a essere zona a rischio. Non ci vuole niente, cerchiamo di non fare i fenomeni e cerchiamo di rispettare le regole di base della prevenzione».

Dibattito al Senato? Il cirque du soleil

«Abbiamo assistito ad uno spettacolo nel dibattito al senato che ha riguardato la fiducia al Governo. Se noi volessimo ragionare su quanto visto saremmo obbligati a cadere in depressione nera. Si conferma quello che ripeto da tempo e cioè che la riforma più urgente è quella della riapertura dei manicomi». Per De Luca il termine di paragone «non può essere quello con le grandi democrazie ma con i circhi equestri, il Cirque du soleil. Ecco, se ci confrontiamo con il Cirque du soleil siamo largamente vincitori». «Abbiamo visto saltimbanchi, acrobati, due giovanotti che erano andati a farsi un giro per Roma e tornati a votare dopo che erano scaduti i termini - ha aggiunto - la Casellati prima ha dichiarato chiuse le votazioni, poi socchiuse, poi riaperte, uno spettacolo meraviglioso».

Ricorsi al Tar come se non ci fosse epidemia

Quanto disposto dal Tar, vale a dire la riapertura delle scuole in Campania, era in fondo 'in lineà con quanto era stato deciso dalla Regione Campania, dice De Luca. E spiega perchè. «Mentre la valorosa ministra Azzolina continuava a dire di riaprire le scuole il 7 gennaio, la Regione Campania aveva deciso di scavallare il mese di gennaio per verificare se l'epidemia, dopo 2-3 settimane dal Natale e Capodanno, riprendeva o era controllabile. Questo era il motivo, nessuna particolare malvagità». «Siamo arrivati a raggiungere i nostri obiettivi - sottolinea - il 1 febbraio riapriranno anche le secondarie, il nostro obiettivo è, con la collaborazione con i medici di base, fare i test dentro le scuole». Poi De Luca ha citato alcuni casi di alunni positivi che si sono verificati nelle primarie in questi giorni: «È a questo che dobbiamo guardare, i dati sanitari. Invece si ha l'impressione che fanno i ricorsi al Tar come se l'epidemia non esistesse».

© RIPRODUZIONE RISERVATA