Argentario, lo yacht dei 25enni a tutta velocità contro la barca a vela. Ipotesi choc: «C'era il pilota automatico»

Argentario, lo yacht dei 25enni a tutta velocità contro la barca a vela. Ipotesi choc: «C'era il pilota automatico»
Argentario, lo yacht dei 25enni a tutta velocità contro la barca a vela. Ipotesi choc: «C'era il pilota automatico»
di Emilio Orlando
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Lunedì 25 Luglio 2022, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 19:31

Si parte dall'Sos via radio, alla sala operativa della capitaneria di porto per ricostruire la dinamica dell'incidente dell'Argentario di sabato sera. L'allarme è arrivato alle ore 17,25 in punto. La voce concitata e interrotta dai singhiozzi dovuti alla tragedia appena avvenuta, chiedeva aiuto perché la barca a vela Vahinè era stata travolta in mare da un motoscafo alto bordo che l'aveva distrutta, facendo cadere in mare diversi passeggeri. Nello scontro è morto Andrea Giorgio Coen, 59 anni, originario di Biella ma residente nella Capitale. Il corpo è stato recuperato solo ieri.

Ancora dispersa una donna


Anna Claudia Cartoni, di 60 anni è stata inghiottita dalla corrente e trascinata sul fondale dalla corrente, le ricerche sono continuate tutto il giorno ma risulta ancora dispersa. La donna, una vita dedicata all'assistenza dei bambini disabili e alla sua Irene, la figlia colpita da arresto cardiaco quando aveva meno di un anno e che per mesi ha lottato tra la vita e la morte, subendo gravissimi danni cerebrali, è un'insegnante di ginnastica.
Quattro persone, invece sono state salvate dalle motovedette della guardia costiera, che appena ricevuta la richiesta di soccorso dal veliero.

Il marito della sessantenne dispersa, Fernando Manzo è stato trattenuto in osservazione all'ospedale.

L'ipotesi pilota automatico

È la cronaca che, ancora una volta, riguarda una tragedia avvenuta in mare, provocata dai diportisti della domenica, che non osservano le norme del codice della navigazione, mietendo vittime nel periodo estivo. Infatti dalle testimonianze raccolte dalle autorità marittime e dai carabinieri delegati dalla procura per le indagini, è emerso che i due turisti danesi, entrambi di 25 anni e poco esperti di navigazione, avrebbero inserito il pilota automatico sul motoscafo di 25 metri con cui stavano solcando il mare a fortissima velocità, tanto da non vedere la barca a vela di soli dieci metri su cui si trovava la comitiva di turisti. L'impatto tra le due imbarcazioni è stato terribile; il natante a motore nello schianto ha tagliato a metà l'altra imbarcazione sul lato destro, tanto da farla capovolgere. In serata è stato utilizzato un robot per cercare, sui fondali marini in quel tratto molto profondi il corpo della donna dispersa.

 


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