Pillola Merck da oggi in Italia: ecco chi può richiederla e dove trovarla

L'antivirale inizialmente verrà distribuito in piccoli quantitativi: l'efficacia è tra il 30 e il 50%

Pillola Merck, da oggi può essere usata in Italia: come funziona e quando assumerla
Pillola Merck, da oggi può essere usata in Italia: come funziona e quando assumerla
di Mauro Evangelisti
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Domenica 2 Gennaio 2022, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 16:31

Da oggi i medici italiani possono usare il molnupiravir, il farmaco anti Covid autorizzato da Aifa, prodotto da Merck che avrà come nome commerciale Lagevrio. Si tratta di un antivirale e, inizialmente, sarà distribuito in piccoli quantitativi. Secondo l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato, ad esempio nel Lazio arriveranno «poche confezioni nella prima fase, il reclutamento avviene con le medesime caratteristiche dei monoclonali a infusione, cioè nei venti centri di prescrizione medica nei principali ospedali». Detta in modo molto semplice: le pillole anti Covid saranno usate in casi molto limitati, promettono una efficacia non molto elevata, dunque non sono la pallottola d'argento, è importante proteggersi con la terza dose dei vaccini.

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Cos'è il molnupiravir

Aifa, agenzia italiana del farmaco, spiega che  «il molnupiravir- è un antivirale orale, autorizzato per una distribuzione in condizioni di emergenza con decreto del ministero della Salute del 26 novembre scorso, il cui utilizzo è indicato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi.

La durata del trattamento, che consiste nell'assunzione di 4 compresse da 200 milligrammi 2 volte al giorno, è di 5 giorni». Secondo Aifa il farmaco Lagevrio (molnupiravir) può essere reso disponibile per il trattamento di pazienti non ospedalizzati per Covid-19 con malattia lieve-moderata di recente insorgenza  e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 gravi. La determina del Ministero della Salute spiega anche che «la selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, ai medici delle USCAR e, in generale, ai medici che abbiano l'opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati».

 

Quando somministrarla e gli effetti indesiderati

Dunque: devono essere somministrate entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi e solo a pazienti con fattori di rischio, per i quali è presumibile un decorso grave della malattia. Secondo i dati della sperimentazione, questo farmaco riduce del 50 per cento il rischio dei ricoveri: un mese dopo l'inizio del trattamento, il 7,3% dei pazienti (28 su 385) che hanno assunto il farmaco, rispetto al 14,1% (53 su 377) di quelli che hanno preso il placebo, è stato ricoverato o ha avuto un esito infausto; nessuno dei pazienti del gruppo trattato è morto, rispetto agli 8 pazienti del gruppo placebo. Un successivo aggiornamento della casa farmaceutica, però, ha ridotto al 30 per cento l'efficacia attesa. Effetti indesiderati più comuni: diarrea, nausea, vertigini e cefalea, tutti di entità lieve o moderata. Il farmaco non è raccomandato alle donne che potrebbero iniziare una gravidanza. Più nel dettaglio il nuovo farmaco è stato sviluppato da  Merck Sharp & Dohme in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics e nella fase iniziale l'Italia ha acquistyato 50mila trattamenti.

Quando non assumerlo

Aifa ha già fornito indicazioni per l'uso anche per un altro antivirale, Paxlovid, prodotto da Pfizer, con una efficacia sulla riduzione delle ospedalizzazioni all'89 per cento. Sul sito, citando Ema, Aifa ricora però che «Paxlovid non deve essere usato con alcuni specifici medicinali perché, a causa del suo meccanismo d’azione, può portare ad aumenti dannosi dei livelli nel sangue di tali medicinali, oppure perché, al contrario, alcuni medicinali possono ridurre l'attività di Paxlovid. L'elenco dei medicinali che non devono essere utilizzati con Paxlovid è incluso nelle condizioni d'uso proposte. In aggiunta, Paxlovid non deve essere impiegato nei pazienti che presentano una funzionalità dei reni o del fegato gravemente ridotta». Questo farmaco è atteso per febbbraio-marzo e l'Italia ha acquistato 200mila trattamenti. 

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