Coronavirus, in Lombardia i contagi non calano: uno su 4 positivo ai test sierologici

Coronavirus, in Lombardia i contagi non calano uno su 4 positivo ai test sierologici
Coronavirus, in Lombardia i contagi non calano uno su 4 positivo ai test sierologici
di Lucilla Vazza
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Sabato 13 Giugno 2020, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 10:03

La maionese impazzita dei numeri rischia di rendere poco comprensibile il reale andamento dell'epidemia. Perché da una parte i monitoraggi settimanali sembrano incoraggianti, fotografando in tutto il Paese un indice di contagio RT minore di 1, ma ministero della Salute e Iss sottolineano che «esistono, in alcune realtà regionali, un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevati seppur in diminuzione». Quindi non c'è da abbassare la guardia, tanto che ieri è arrivato l'invito alla cautela e al realismo del capo delle emergenze sanitarie dell'Oms, Mike Ryan: «Speriamo davvero di trovare un vaccino efficace in tempo, ma non ci sono garanzie. Dobbiamo imparare a convivere col virus. Dobbiamo trovare l'equilibrio tra il controllo del virus e le conseguenze negative sociali ed economiche del controllo. È un difficile dilemma».

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IL BOLLETTINO
Ieri intanto il bollettino della Protezione civile ha segnalato un aumento leggero, ma costante di nuovi positivi da mercoledì in avanti: in totale sono stati 393, con la Lombardia che, con i suoi 272 nuovi casi, da sola fa il 69,2% dell'aumento nazionale. L'assessore al Welfare Giulio Gallera ieri ha comunicato l'impegno sui test sierologici che sono stati 264.024 in totale, con una percentuale del 25,6% di positivi tra 161.695 cittadini testati e del 12.6% tra gli 102.329 operatori sanitari, una prova tangibile che chi usa efficacemente le misure di protezione ha molta meno possibilità di incontrare il virus, ma anche di sviluppare anticorpi.

Dai dati di ieri l'Emilia Romagna segue la Lombardia con 33 nuovi positivi, 31 il Piemonte e 27 il Lazio, con il focolaio del San Raffaele a Roma che ancora non si riesce a estinguere e che ha raggiunto un totale di 99 soggetti positivi, con 5 decessi correlati.

In Italia da inizio pandemia, sono state contagiate ufficialmente 236.305 persone, che comprendono anche il ricalcolo della Campania dove sono stati sottratti ben 229 contagiati a causa di un errato conteggio nei giorni passati. Sale per fortuna il numero dei guariti, che ieri sono stati 1.747 in più, mentre le persone che non sono sopravvissute all'infezione sono altri 56, che portano a 34.223 il totale dei deceduti. Complessivamente sono stati effettuati 4.514.441 tamponi (+80.562 rispetto a due giorni fa), mentre le persone sottoposte a tampone sono state 2.784.196.

I cittadini attualmente positivi scendono a 28.997, segnando un bel meno 1.640, con il progressivo svuotamento dei reparti ospedalieri. Delle persone attualmente positive (28.997) sono ricoverate con sintomi 3.893 (-238 pari a -5,7% rispetto a ieri), 227 (-9 pari a -3,8%) sono in terapia intensiva, mentre 24.877 (-1.393 pari al -5,3%) si trovano in isolamento domiciliare.

La buona notizia è che non hanno registrato nuovi casi il Veneto, la Sicilia, la Valle d'Aosta, l'Umbria, il Molise, la Basilicata e la Calabria. Altre dieci regioni sono alle prese con meno di dieci nuovi casi.

IN EUROPA
Infine zero decessi in undici regioni. La strada per la fine della crisi è ancora lunga ha avvisato ieri l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: «la pandemia non è finita e le previsioni ipotetiche indicano che un aumento dei casi è probabile nelle prossime settimane. C'è quindi da affrontare una lotta ancora lunga, in cui il contributo di ognuno può fare la differenza - e gelando gli entusiasmi per i fan dell'immunità di gruppo, ha chiarito - è molto improbabile che in Europa ci sarà una immunità di gregge contro il coronavirus entro il prossimo inverno».

 

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