Ciro Grillo, la ragazza abusata dal figlio in Sardegna: «Volevo gridare ma non ci riuscivo»

Grillo, il verbale della ragazza abusata in Sardegna: «Volevo gridare ma non ci riuscivo»
Grillo, il verbale della ragazza abusata in Sardegna: «Volevo gridare ma non ci riuscivo»
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Martedì 25 Maggio 2021, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 11:54

La vittima della presunta violenza sessuale del luglio 2019 nella casa di Beppe Grillo a Porto Cervo, in Sardegna, dopo la denuncia è stata interrogata due volte dai magistrati. La giovane ha spiegato di essere stata insultata e picchiata, di non aver gridato perché non riusciva per la paura. «Quei ragazzi mi hanno visto piangere e stare male, ma ridevano fra di loro» ha detto «non riuscivo a muovermi ne a tirarmi su con le braccia o a fare altro. Io lì non avevo voce, mi è venuto in mente di urlare ma non riuscivo», ha risposto al procuratore capo di Tempio Pausania Gregorio Capasso.

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La dinamica raccontata dalla ragazza

Il presunto autore del primo stupro, Francesco Corsiglia, ha abusato di lei prima in una camera e poi nel bagno. Silvia ha raccontato di aver provato a fuggire ma che davanti alla camera c'erano gli altri tre ragazzi della compagnia che le impedivano di scappare, il ragazzo l'avrebbe poi trascinata in bagno per continuare. Dopo un paio d'ore è stato il turno di Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. 

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