Ciro Grillo e il presunto stupro. L'amica della vittima: «Dormivo»

Ciro Grillo e il presunto stupro. L'amica della vittima: «Dormivo»
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Martedì 10 Settembre 2019, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:48

È già stata sentita dagli inquirenti la testimone chiave della presunta violenza sessuale di gruppo che ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati di Ciro Grillo, figlio del garante del Movimento Cinquestelle e di altri tre suoi amici, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta. La ragazza, indicata dalla vittima, conferma la versione fornita dalla ventenne che ha subito la violenza. Lei ubriaca, loro che ne approfittano. Ma è solo il racconto di un'amica. Perché, come già precisato nella denuncia, al momento lei stava dormendo.
La copia forense dei cellulari sequestrati a Grillo jr e ai suoi amici, sarà eseguita dalla procura di Tempio Pausania il prossimo 24 settembre. Un passaggio fondamentale per stabilire se la giovane milanese fosse consenziente, come sostengono gli indagati, o se, invece, i ragazzi abbiano abusato di lei approfittando anche del fatto che fosse ubriaca. Circostanza che ha già comportato la contestazione di un'aggravante. Sono stati proprio i quattro accusati a sostenere, davanti agli inquirenti, che ci siano dei video e delle chat.

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I TELEFONI
E proprio video e chat sarebbero, secondo le difese, le prove dell'innocenza degli indagati. Per questo i carabinieri li hanno sequestrati. Quello di Ciro Grillo, 19 anni, figlio del comico genovese, in Versilia, lo scorso 29 agosto. Ma i carabinieri si sono presentati anche nelle abitazioni degli altri tre indagati, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia e Edoardo Capitta, e anche a loro i militari sequestrato i cellulari. Sui dispositivi, ora in mano alla Procura, il procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, non ha ancora potuto eseguire gli accertamenti. Solo dopo il 24 settembre si partirà alla ricerca di video, foto e messaggi che possano essere utili alle indagini. Dei quali già parlano gli indagati e i loro difensori.
 


IL RACCONTO
Secondo il racconto della studentessa milanese, raccolto dai carabinieri in modalità protetta, la sua amica, la teste chiave, in quelle ore drammatiche, si era addormentata. Così la ragazza non ha potuto far altro che raccontare quello che è accaduto prima e dopo le presunte violenze. La vittima lo scorso 26 luglio ha denunciato ai carabinieri di Milano, città dove abita e dove era rientrata sotto choc dalla Sardegna, l'aggressione e lo stupro di gruppo di cui, come ha messo a verbale, è stata vittima 10 giorni prima. Secondo il racconto, la violenza di gruppo risale allo scorso 16 luglio, dopo una serata trascorsa con i quattro al Billionaire e proseguita nel residence in Costa Smeralda dove era stata invitata con l'amica per una spaghettata. La giovane sostiene di avere bevuto molta vodka: «A casa hanno continuato a farmi bere». Poi aggiunge: «Uno di loro mi ha portato in una stanza, voleva fare sesso. Gli ho detto di no due volte, lui mi ha costretto. Poi sono arrivati gli altri e hanno abusato di me a turno».
S.G.

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