Camilla Canepa, la perizia della Procura: «Era sana, morte ragionevolmente dovuta a effetti avversi di AstraZeneca»

Camilla Canepa, la perizia della Procura: «Era sana, morte ragionevolmente dovuta a effetti avversi di AstraZeneca»
Camilla Canepa, la perizia della Procura: «Era sana, morte ragionevolmente dovuta a effetti avversi di AstraZeneca»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Ottobre 2021, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 09:15

Camilla Canepa, la studentessa di 18 anni di Sestri Levante, morta nel giugno scorso all' ospedale San Martino di Genova dopo essere stata vaccinata con Astrazeneca a un open day, «non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco». La morte per trombosi «è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid». Le conclusioni del medico legale Luca Tajana e dell'ematologo Franco Piovella sono state consegnate ai pm che indagano sul caso. La ragazza era sana, sottolineano, e il modulo di anamnesi è stato compilato correttamente come la somministrazione del vaccino. 

La vicenda

Camilla era stata vaccinata il 25 maggio e si era sentita male il 3 giugno: era stata portata all'ospedale di Lavagna dove le avevano riscontrato una piastrinopenia e una fotosensibilità. Era stata però dimessa, dopo una tac senza contrasto, ed era ritornata allo stesso ospedale il 5 in condizioni disperate per una trombosi al seno cavernoso. Trasferita al policlinico San Martino di Genova era stata operata alla testa, morì il 10 giugno e i genitori, che avevano sempre sostenuto che la figlia non aveva patologie e non prendeva farmaci, autorizzarono l'espianto degli organi. «Al primo ricovero - scrivono i medici - era già in atto la reazione al vaccino e poteva essere interpretata come tale ma in quel contesto e in quella fase storica ancora se ne parlava poco e non era così di facile intuibilità una correlazione».

Il legale della famiglia

 «La vicenda merita un approfondimento -sottolinea l'avvocato Angelo Paone che assiste la famiglia -.

Si è finalmente chiarito che la ragazza non aveva patologie e non prendeva medicinali. Ci riserviamo ogni approfondimento con il nostro consulente. Possiamo osservare però sin d'ora che in realtà le problematiche delle controindicazioni su quella fascia di età erano state già evidenziane nel verbale numero 17 del comitato tecnico scientifico che diceva come fosse sconsigliato per le persone sotto i 60 anni. Anche per quel che riguarda Lavagna bisogna dire che Camilla il 3 è stata dimessa con le piastrine che continuavano a scendere, forse si poteva agire diversamente». A Genova era morta in primavera Francesca Tuscano, insegnante di 32 anni stroncata anche lei da una trombosi. Dei casi si è occupata anche Eurojust che ha organizzato una riunione tra le varie procure italiane ed europee che hanno avuto casi di decessi sospetti. Nei prossimi giorni il pool Sanità e Lavoro della procura genovese si riunirà per capire come proseguire le indagini e se, dopo i primi decessi della primavera, il consenso informato avrebbe dovuto essere modificato inserendo i rischi trombosi per le donne sotto i 60 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA