A Occhiobello lo hanno già ribattezzato 'il giallo del fiumè perchè neppure i più anziani ricordano a memoria un delitto così efferato e misterioso lungo le rive del Po. Un borsone nero riemerso per la siccità sul greto del corso d'acqua nei pressi della curva Malcanton, proprio dove il fiume straripò nel 1951, ha fatto scoprire il cadavere di una giovane donna. Macabri i dettagli emersi dall'autopsia effettuata ieri sera su disposizione del pm Andrea Bigiarini: il cadavere è senza testa, mutilato in varie parti, arti compresi. La donna era sistemata nella sacca, incastrata tra i massi, in posizione fetale; solo la conformazione della cassa toracica ha permesso al medico legale di dire con certezza che si trattava di una vittima di sesso femminile.
Non è Isabella o Samira
Pochi gli elementi al momento nelle mani dei Carabinieri di Rovigo: si tratta di una ragazza giovane, priva di qualunque indumento e di pelle chiara.
Il borsone
Più facile è invece per gli investigatori escludere alcune delle teorie ipotizzate in un primo momento, sulla scorta delle donne scomparse e i cui corpi non sono stati ancora ritrovati. La loro assenza è troppo lontana nel tempo per potersi legare al ritrovamento di due giorni fa. A partire da Isabella Noventa, la donna di 55 anni uccisa nel 2016 dall'ex fidanzato Freddy Sorgato, con la complicità della sorella e dell'amante. Lo stesso Sorgato aveva confessato di aver gettato la donna nel fiume Brenta. Il cadavere, aveva raccontato, era stato avvolto in sacchetti di plastica mentre il corpo mutilato recuperato l'altro ieri nel rodigino era in una sacca. Da escludere poi che si possa trattare di Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile di un anno fa. E per tornare in Veneto, non sussiste neppure l'ipotesi che i resti si leghino alla vicenda di Samira El Attar, la donna 43enne marocchina uccisa nel 2019 a Padova. Sia Samira che Saman hanno una carnagione ritenuta non compatibile con la giovane affiorata misteriosamente dalle acque del Po.
I gialli irrisolti
Uno dei gialli ancora irrisolti è, per esempio, quello del doppio macabro ritrovamento una nella laguna di Marinetta, a Rosolina, l'altra a Boccasette, a Porto Tolle, a cavallo fra 2014 e 2015, di due gambe, apparentemente recise con una sega all'altezza della testa del femore, che le analisi anatomopatologiche evidenziarono appartenere entrambe allo stesso corpo, indicando che potessero essere state staccate qualche mese prima.
Ma né il Dna, né il controllo minuzioso di tutte le denunce di scomparsa hanno mai fatto emergere il benché minimo elemento utile a risolvere il mistero.