IL FAVOLA
LETTERE ALLA MOGLIE
Bossetti è stato visto piangere durante il processo di primo grado quando si parlava dei suoi affetti. «Amore mio perdonami se ti sto facendo tribolare», scriveva alla moglie Marita Comi, che crede nella sua innocenza, in una lunga lettera dal carcere in cui raccontava di essere giudicato in prigione come un «ammazza-bambini». «Eravamo proprio una bella famiglia, una famiglia unita e ora ce l’hanno rovinata», diceva alla moglie. Un ritratto però che poco combacia con il profilo di feroce assassino dall’«animo malvagio» tracciato dai giudici di Bergamo nelle motivazioni della condanna all’ergastolo. Una condanna confermata anche dalla Cassazione.
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