Astrazeneca, «Eventi nella norma»: Aifa e Oms frenano sulle trombosi

Astrazeneca, «Eventi nella norma»: Aifa e Oms frenano sulle trombosi
Astrazeneca, «Eventi nella norma»: Aifa e Oms frenano sulle trombosi
di Francesco Malfetano
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 06:14 - Ultimo aggiornamento: 19:05

«Al momento non ci sono legami tra trombosi e vaccino AstraZeneca». A sottolinearlo ieri Rogério Paulo Pinto de Sá Gaspar, direttore del dipartimento di regolamentazione e prequalificazione dell'Organizzazione mondiale della sanità. Durante il consueto briefing sul coronavirus tenuto dall'Oms a Ginevra, rispondendo ad una domanda riguardo ai dubbi dell'Ema sul farmaco anglo-svedese affidati ieri in anteprima al Messaggero dal responsabile dei vaccini dell'agenzia Ue Marco Cavaleri, ha sottolineato come i giochi non siano affatto chiusi.
«Dalla Gran Bretagna e da altri Paesi continuano ad arrivare dati che sono analizzati dai nostri esperti. Per il momento è importante ribadire che i benefici» di AstraZeneca «continuano a superare i rischi».
Più o meno la stessa posizione che trapela anche da Aifa, l'agenzia italiana del farmaco. Gli esperti infatti preferiscono attendere il termine ufficiale della valutazione in corso a Amsterdam - casa europea dell'Ema - non solo per una questione di legittimazione formale, ma cercano anche di guadagnare tempo. Variabile preziosissima per la farmacovigilanza. «È troppo presto», ribadiscono. «Qualsiasi tipo di valutazione» ha bisogno di ulteriori studi, e comunque gli eventi avversi verificatisi fino a questo momento sono pochi e «rientrano nella casistica».
Per questo servono indicazioni precise prima di sbilanciarsi tanto in un senso quanto nell'altro. Non si può rischiare un cortocircuito comunicativo su AstraZeneca a tre settimane dall'ultimo.

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In altre parole, gli occhi sono ancora una volta puntati sull'Ema che intanto, con una nota ufficiale, ieri ha frenato le indiscrezioni: «La commissione della farmacovigilanza che valuta il rischio (Prac)» sul vaccino ed eventuali legami con i casi di trombosi cerebrale «non ha ancora raggiunto una conclusione».
Una valutazione per cui però, non servirà attendere molto.

Anzi, potrebbe arrivare già questa sera come ha scritto su Twitter la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides. «Siamo in contatto con l'Ema sulla valutazione di farmacovigilanza del vaccino AstraZeneca. La valutazione è prevista per mercoledì in tarda serata».


CONSEGUENZE
Va precisato però che a quel punto, anche se come sostenuto da Cavaleri venisse confermata ufficialmente l'esistenza del nesso causale tra l'inoculazione del vaccino anglo-svedese e la comparsa di queste trombosi, non solo si sta parlando di eventi molto rari ma resterebbe ancora da capire cosa causa queste reazioni. Serviranno quindi ancora studi accurati e rivalutazioni. Impossibile quindi attendersi una parola definitiva nell'immediato.
Tant'è che quello di domani dell'Ema sarà solo un parere parziale al cui interno verrà innanzitutto ribadito il rapporto favorevole tra rischi e benefici per il vaccino. Poi ci si limiterà a delle definizioni preliminari, sottolineando proprio come debbano continuare le indagini, senza fornire con grande probabilità indicazioni su eventuali limiti di età.
Gli esperti consultati da Ema (ematologi, neurologi ed epidemiologi) continueranno cioè con i loro studi che, fino a questo momento, hanno sempre dimostrato come in realtà non vi siano meccanismi fisiologici o potenziali fattori di rischio che rendano le persone più suscettibili a delle reazioni al vaccino AstraZeneca.
«Allo stato attuale - ha spiegato pochi giorni fa Emer Cooke, direttore esecutivo di Ema - gli esperti ci hanno detto che non sono riusciti ad identificare fattori specifici di rischio, inclusi età, genere o un passato di precedenti di disordini della coagulazione, per questi eventi molto rari» di coaguli di sangue «inusuali» osservati nelle persone vaccinate con il vaccino di AstraZeneca contro la Covid-19.


LA SPERIMENTAZIONE
E ad attendere nuove indicazioni a seguito dei rari eventi trombotici riscontrati negli adulti, c'è anche l'università di Oxford. Ieri sera infatti, con prudenza, i ricercatori inglesi hanno deciso di sospendere la sperimentazione del vaccino AstraZeneca sui bambini.
Il principio della decisione, ovviamente, è sempre quello della massima precauzione come ha spiegato anche il professor Andrew Pollard alle emittenti britanniche sottolineando come «prima di procedere nuovamente si aspetterà che l'Mhra (l'Autorithy britannica per i farmaci) sciolga ogni dubbio».

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