Alto Adige, mascherine all'aperto e discoteche chiuse. Coprifuoco nei Comuni rossi: la stretta per salvare lo sci

La stretta per frenare la ripresa del virus e salvare la stagione sciistica

Alto Adige, tornano le restrizioni: mascherine all'aperto e discoteche chiuse. Coprifuoco nei Comuni rossi
Alto Adige, tornano le restrizioni: mascherine all'aperto e discoteche chiuse. Coprifuoco nei Comuni rossi
di Costanza Ignazzi
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Martedì 23 Novembre 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 16:35

In Alto Adige si torna al passato: mascherine di nuovo obbligatorie all'aperto, solo Ffp2 (non chirurgica) sui mezzi pubblici, bar e ristoranti chiusi alle 18 e coprifuoco dalle 20 alle 5 nei Comuni "rossi". Lo prevede un'ordinanza del governatore Arno Kompatscher che disciplina nuove restrizioni in 20 Comuni più a rischio dove sono stati superati i tre parametri indicati dall'azienda sanitaria: tasso di incidenza settimanale di 800 casi ogni 100.000 abitanti, copertura vaccinale inferiore al 70% della popolazione residente e persone attualmente positive al virus Sars-CoV-2 al di sopra delle cinque unità. Preoccupa infatti la situazione in alcuni Comuni, come per esempio Rodegno, all'ingresso della val Pusteria, dove attualmente l'8,16% della popolazione risulta positiva. 

L'ORDINANZA

I Comuni "rossi" ad alto tasso di positivi

Il coprifuoco e la chiusura anticipata alle ore 18 di bar e ristoranti riguardano i Comuni di Rodengo, San Pancrazio, Caines, Vandoies, Ultimo, Martello, Castelbello Ciardes, Naz-Sciaves, Senales, Plaus, Castelrotto, Marlengo, Laion, Postal, Ortisei, Moso in Passiria, Funes, Santa Cristina Valgardena, Rasun Anterselva e Rio di Pusteria. In questi Comuni scatta anche l'obbligo Ffp2 nei negozi e sono sospesi tutti gli eventi pubblici in luoghi chiusi. Chiudono teatri e cinema e sono altresì sospese le prove. Le "misure aggiuntive" si applicano dal 24 novembre al 7 dicembre. 

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L'esempio (preoccupante) dell'Austria

Obiettivo dichiarato della stretta è quello di frenare il diffondersi della pandemia, che in Alto Adige sta riprendendo slancio, e garantire l'avvio della stagione sciistica dopo un intero inverno con gli impianti di risalita fermi. Intervenendo con rigore nelle zone più colpite dalla quarta ondata Bolzano spera di evitare provvedimenti ancora più restrittivi, come il lockdown austriaco, e una nuova battuta d'arresto per il commercio e il turismo in vista delle festività. L'Austria, finora spesso esempio positivo per la gestione della pandemia, è stata travolta in pieno dalla quarta ondata e da oggi è tornata in lockdown. L'incidenza settimanale a livello nazionale ormai è oltre 1.100, nel land Tirolo addirittura di 1.287. Va nettamente meglio al di qua del Brennero con un'incidenza di 407, ma come conferma l'esempio dell'Austria i numeri possono aumentare in modo esponenziale nel giro di pochi giorni. Per questo motivo la giunta provinciale ha deciso una stretta, che interesserà soprattutto i Comuni 'rossì, in tutto circa una ventina, dove la pandemia sta riprendendo a galoppare dopo la tregua estiva.

 

«Responsabilità di tutti»

«Dobbiamo evitare nuovamente il sovraccarico degli ospedali. Serve la solidarietà di tutti», ha affermato il segretario Svp Philipp Achammer, ribadendo la necessità di distinguere tra vaccinati e non. «Non si tratta di discriminare i non vaccinati, ma di consentire agli immunizzati delle libertà. Ciascuno deve assumersi la sua responsabilità». Achammer precisa anche che tutto va fatto per evitare un altro lockdown, ma che ormai nulla è più garantito. Tutti speravano che misure come il coprifuoco ormai fossero solo un lontano ricordo della fase pre-vaccino della pandemia. 

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