Alitalia, scontri manifestanti-polizia. L'ira dei passeggeri: «Bloccano l'aeroporto, basta disagi»

Alitalia, scontri tra manifestanti e polizia a Fiumicino: bloccati l'autostrada e l'accesso in aeroporto
Alitalia, scontri tra manifestanti e polizia a Fiumicino: bloccati l'autostrada e l'accesso in aeroporto
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Venerdì 24 Settembre 2021, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 15:28

All'aeroporto di Roma di Fiumicino è in corso da questa mattina una manifestazione programmata di quattro ore (dalle 10 alle 14) dei lavoratori Alitalia dopo la rottura nei giorni scorsi della trattativa con Ita sul contratto e sulla Cigs, in concomitanza con lo sciopero nazionale di 24 ore del Trasporto Aereo. I manifestanti, oltre 500, con bandiere delle organizzazioni sindacali e striscioni di protesta, si sono radunati nelle adiacenze del Terminal 3, nella zona delle partenze, controllati a vista dalla polizia e poi si sono spostati (bloccandone la circolazione direzione aeroporto) dell'autostrada Roma-Fiumicino. Al centro della protesta indetta dai sindacati confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl, Cub e Usb, diversi nodi da sciogliere nel comparto, tra cui la questione dei licenziamenti di Alitalia-Air Italy-Ernest-Norwegian; la richiesta di una tavolo di crisi permanente del settore; le vertenze aziendali del personale di terra e di volo; il rifinanziamento Fsta (Fondo solidarietà Trasporto Aereo), la riforma settore e sistema aeroportuale e l'applicazione del CCNL per tutto il settore interessato. 

Trasporto aereo, non c'è solo la vicenda Ita-Alitalia: oggi sciopero generale dell'intero settore

Bloccata l'autostrada Roma-Fiumicino

Una parte dei manifestanti di Alitalia dopo essere passati davanti ai terminal dell'aeroporto di Fiumicino, si sono diretti verso l'autostrada Roma-Fiumicino, ostacolando la circolazione in direzione dell'aeroporto romano. La Polizia, che li sta presidiando a vista, sta ora tentando di deviare il corteo, composto da diverse centinai di persone. Alcuni hanno forzato il blocco della polizia arrivando allo scontro: 4 agenti sono rimasti feriti.

Il corteo 

Con fumogeni arancioni, ripetuti schiamazzi di trombette e persino un furgoncino con sopra alcuni manifestanti, i lavoratori di Alitalia si sono radunati dal mattino davanti al Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino per far valere le loro proteste contro i licenziamenti della compagnia e le altre tematiche scottanti del settore aereo. «Nel tardo pomeriggio di ieri il Governo, con la complicità di alcuni noti partiti politici come Italia Viva e Lega - sostiene Antonio Amoroso, della segreteria nazionale dell'Unione Sindacale di base - ha rinviato al 5 ottobre la votazione delle mozioni presentate contro il progetto ITA e contro lo scelte palesemente contrarie ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali portati avanti da Altavilla.» «Perché non devono essere sempre le lavoratrici ed i lavoratori a pagare per la crisi del trasporto aereo - sostengono a loro volta a Fiumicino gli esponenti sindacali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl - e per le numerose scelte imprenditoriali sbagliate.

Continueremo a lottare e non ci fermeremo, fino a quando non avremo raggiunto il rispetto delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori».

Zingaretti: la Regione farà la sua parte

«La convocazione del Ministro del Lavoro Orlando, dei sindacati e dell'azienda, rappresenta senza dubbio il primo passo per individuare una soluzione nella vertenza che riguarda la neo società ITA e soprattutto il destino di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie - ha detto il presidente della regione Lazio Zingaretti -. Il dialogo e il confronto tra le parti sono un elemento indispensabile anche e soprattutto quando si parla di tutele del diritto al lavoro. Come Regione Lazio abbiamo voluto rivestire un ruolo attivo sin dall'inizio, anche considerando che circa l'85 % dei dipendenti di Alitalia vive nella nostra regione e che il contraccolpo per il tessuto economico e produttivo del Lazio sarà inevitabile. Oltre al settore aereo e aereoportuale vi è infatti un indotto che è drammaticamente coinvolto in questa vicenda. Intendiamo per questi motivi continuare a non far mancare la nostra presenza e il nostro sostegno alle parti coinvolte. Confidiamo che il Governo saprà vigilare al meglio su questa prima fase di contrattazione e scongiurare possibili fughe in avanti a danno dei dipendenti». 

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