Coronavirus, studio di Oxford: «In Gran Bretagna raggiunta l'immunità di gregge». Ma il Simit: «Non è attendibile»

Coronavirus, studio di Oxford: «In Gran Bretagna raggiunta l'immunità di gregge»
Coronavirus, studio di Oxford: «In Gran Bretagna raggiunta l'immunità di gregge»
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 07:35

Immunità di gregge già raggiunta in Gran Bretagna? Il coronavirus potrebbe avere già infettato fino a metà della popolazione britannica, che potrebbe così avere acquisito un'immunità di gregge, come invocato inizialmente dal premier Boris Johnson, poi costetto però a fare marcia indietro sulle limitazioni. È quanto sostiene uno studio teorico dell'Università di Oxford, guidato dalla professoressa Sunetra Gupta, del quale dà conto il Financial Times.

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E' un'analisi della pandemia molto differente da quella suggerita dagli scienziati dell'Imperial College London, secondo cui - senza l'introduzione di immediate e drastiche misure restrittive - il Regno sarebbe andato incontro ad un'ecatombe con più di 250mila morti. Vale a dire dal grido d'allarme che ha convinto alla fine Johnson - dopo gli iniziali tentennamenti - a imporre graduali restrizioni alla vita sociale. Fino al lockdown generale.

«Sono rimasta sorpresa dall'accettazione incondizionata del modello dell'Imperial College - ha detto al Ft Sunetra Gupta, docente di epidemiologia teoretica a Oxford -. Abbiamo subito bisogno di cominciare un'indagine semiologia sul larga scala tramite test per gli anticorpi per stabile a che punto sia l'epidemia».

A differenza di altri esperti, Gupta - che conta molto sui test di nuova generazione sugli anticorpi, appena messi a punto oltremanica, per verificare la sua ipotesi - insiste a ritenere verosimile che il Regno abbia già sviluppato un sufficiente livello anti-Covid-19 su scala nazionale da consentire la sostanziale riduzione dei tempi di quarantena. Per corroborare questa tesi, il gruppo di Oxford, in collaborazione con le altrettanto prestigiose università di Cambridge e Kent, spera di poter cominciare i primi esami già entro la fine di questa settimana, presentando i risultati preliminari in pochi giorni. Proprio ieri il ministro della Salute, Matt Hancock, ha del resto annunciato l'arrivo di 3,5 milioni di kit di test sugli anticorpi, che verranno eseguiti in primis su medici e infermieri in trincea contro il Covid-19.

Il Simit smentisce
Lo studio condotto dai ricercatori dell'Università di Oxford che sostiene, attraverso un modello matematico, che il coronavirus ha già infettato la maggior parte dei britannici provocando quindi una immunità di gregge in grado di ridurre al massimo la circolazione del virus «ha una grande limite, si tratta di una valutazione solo teorica» ed è «poco attendibile». Lo spiega all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), che aggiunge «serviranno studi sierologici sulla popolazione inglese per verificare che questo fenomeno sia realmente occorso».

«Certamente, se questa teoria fosse esatta, si dovrebbe sostenere che in Italia, vista la numerosità di casi di soggetti sintomatici, la popolazione dovrebbe essere quasi totalmente immune. Dati i 70mila casi sintomatici finora riportati, se il rapporto sia realmente di uno su mille, si dovrebbe concludere che tutta la popolazione italiana è stata infettata dal virus - osserva Andreoni - In conclusione sembra che questa ricerca abbia dei limiti metodologici sostanziali e che probabilmente possa essere considerata poco attendibile». 

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