Portogallo, addio al paradiso dei pensionati stranieri: in arrivo una tassa del 10%

Portogallo, addio alle pensioni con zero tasse: in arrivo prelievo del 10%
Portogallo, addio alle pensioni con zero tasse: in arrivo prelievo del 10%
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Martedì 28 Gennaio 2020, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 17:43
Addio alle pensioni senza tasse in Portogallo per gli stranieri che finora per dieci anni beneficiavano di una totale esenzione fiscale. Un emendamento alla legge finanziaria 2020 presentato dal Partito socialista del premier Antonio Costa prevede, infatti, di modificare il regime dei cosiddetti «residenti abituali» introdotto nel 2009 e che prevedeva un'esenzione fiscale totale per i pensionati stranieri per 10 anni. Ora allo studio invece, riferiscono i media portoghesi, ci sarebbe una tassa del 10% sulle entrate previdenziali degli stranieri «residenti non abituali». La misura si applicherà solo ai nuovi arrivati e non sarà retroattiva.


«Gli stranieri con lo status di residente non regolare smetteranno di essere esentati dalle tasse e verranno sottoposti ad un'aliquota del 10 per cento sulle loro entrate», ha detto Catarina Mendes, leader del gruppo socialista in Parlamento. I socialisti hanno 108 deputati su 230 seggi e sono dunque la forza dominante.

Negli ultimi anni Lisbona e le località balneari della regione dell'Algarve hanno attratto migliaia di pensionati in
Portogallo, in particolare cittadini francesi, britannici e italiani, fra cui tanti giornalisti, grazie alle enormi agevolazioni fiscali concesse nell'ultimo decennio.


«L'esenzione totale dalla tassazione dei redditi pensionistici ottenuti all'estero da residenti non abituali - si legge
nell'emendamento - è eliminata e ora è richiesta il pagamento di una tassa del 10%, fatta salva l'opzione di includere ed eliminare la doppia imposizione internazionale». 

La proposta ha un duplice obiettivo: alleviare la speculazione immobiliare nei grandi centri urbani e attrarre investimenti verso l'interno. Il partito vuole eliminare i cosiddetti «visti d'oro» per gli acquisti di case nelle regioni di Lisbona e Porto, limitando questi investimenti verso l'interno, le Azzorre e Madeira.

 
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