Aumento benzina e rincari alimentari, ecco i primi effetti della tensione Iran Usa

Aumento benzina e rincari alimentari, ecco i primi effetti della tensione Iran Usa
Aumento benzina e rincari alimentari, ecco i primi effetti della tensione Iran Usa
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Lunedì 6 Gennaio 2020, 21:17 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 14:11
Il caro greggio scatenato dalle tensioni tra Iran e Usa si farà sentire presto sulle tasche dei consumatori, oltre che sulle imprese più esposte ai rincari delle fonti energetiche, come le aziende di autotrasporto, ma anche le compagnie aeree, oggi in affanno in Borsa in quasi tutta Europa. Il primo effetto sarà proprio sui carburanti. Per questa settimana, anche prima dell'uccisione di Qassem Soleimani, la Figisc aveva già previsto rincari di circa 0,5 centesimi al litro, a seguito dei ritocchi al rialzo già operati venerdì da Eni e altre compagnie guida del mercato. Il prezzo medio della verde al servito registrato dal ministero dello Sviluppo economico era venerdì pari a 1,728 euro (1,593 al self), ma con l'impennata del Brent oltre i 70 dollari, da qui ai prossimi giorni i listini potrebbero aumentare ulteriormente, alla luce delle probabili conseguenze sui prezzi all'ingrosso che si rifletteranno anche al dettaglio.
A cascata la corsa della benzina potrebbe peraltro innescare rincari anche degli alimentari. In un Paese come l'Italia dove l'85% dei trasporti commerciali avviene su strada, spiega la Coldiretti, l'aumento dei costi di trasporto è dietro l'angolo, come quello di produzione, trasformazione e conservazione. «Se salgono i prezzi del carburante aumentano i costi per le imprese mentre si riduce il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi», denuncia l'associazione, prevedendo un impatto sull'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere dal 30 al 35% su frutta e verdura. «Gli shock energetici aggravano un deficit logistico ed energetico che è necessario recuperare investendo su fonti alternative e sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo», sottolinea il presidente Ettore Prandini.
Se le quotazioni dovessero mantenersi in rialzo a lungo, a fare i conti con il supergreggio sarà anche il trasporto aereo.
Le compagnie quotate hanno oggi particolarmente sofferto in Borsa: Air France-Klm, considerata la più vulnerabile alle oscillazioni di prezzo da Credit Suisse, ha perso fino al 3,3%. Ryanair il 2% e Easyjet l'1,7%.
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