Bonus 80 euro Renzi addio: cosa
cambia e cosa succede in busta paga

Bonus 80 euro Renzi addio: cosa cambia e cosa succede in busta paga
di Loris Alba
3 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Agosto 2019, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 10:31

Il bonus Renzi di 80 euro potrebbe ben presto sparire, almeno nelle modalità e nelle forme di erogazione note fino ad oggi. Il governo ha infatti ribadito di voler far rientrare gli 80 euro nell'àmbito della detrazione e della decontribuzione fiscale e a questo punto, inevitabilmente, il bonus dovrebbe cambiare nome e struttura.

Fisco, stop alle cartelle esattoriali: congelati 800mila atti, cosa succede

Gli 80 euro introdotti e distribuiti mensilmente dal governo Renzi riguardano i redditi da lavoro dipendente che vanno dagli 8.145 euro ai 24.600. Poi il bonus scende pian piano, fino ad azzerarsi sopra i 26.600 euro annuali di reddito. Ne beneficiano circa 11 milioni di contribuenti ed è prevista un’erogazione di 960 euro l’anno a beneficiario.

Finora il bonus si è configurato come un'aggiunta monetaria allo stipendio (dunque visibile chiaramente in busta paga). Qualora diventasse una detrazione, scomparirebbe dalla busta paga.

Il desiderio di intervenire sulla misura da parte del governo gialloverde non è un fatto recente. Già qualche tempo fa infatti, il ministro dell'Economia Giovanni Tria aveva comunicato che riformulare e rimodulare il provvedimento (cambiandone anche il nome) fosse più che una semplice idea.

BONUS RENZI: COSA POTREBBE CAMBIARE E COSA SUCCEDE IN BUSTA PAGA

Come detto, gli effetti della misura in busta paga dovrebbero risultare evidenti fin da subito: lo stipendio netto mensile dovrebbe diminuire sicuramente nel caso in cui si decida di far diventare il bonus una detrazione fiscale.
Quest'ipotesi renderebbe però la misura non più uguale per tutti, creando importanti differenziazioni basate sul reddito. Indubbiamente qualcuno ci guadagnerebbe, mentre altri ci rimetterebbero. In sostanza, ci “guadagna” di più chi ha un reddito più alto. Chi invece si colloca nella fascia compresa tra gli 8000 e i 13000 euro rischia di essere penalizzato, perché difficilmente arriverebbe a coprire, grazie alle detrazioni, l’importo attuale del bonus degli 80 euro, corrispondente a 960 euro all’anno.

I cittadini più danneggiati dunque, sarebbero in questo caso quelli appartenenti alle fasce più basse, non potendo arrivare a una capienza fiscale di 960 euro l’anno e non vedendosi poi restituita questa somma nemmeno sotto forma di detrazione. L’unica possibilità, in questo contesto, è che il governo decida di aggiungere altre risorse per evitare che questo accada. C’è però anche un'altra ipotesi: la Lega potrebbe decidere di non toccare gli 80 euro aumentando anzi la somma e proiettando il provvedimento sul versante contributivo, con l'idea di una decontribuzione volta ad abbassare il cuneo fiscale.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA