Viterbo, morta dopo una caduta dalle scale: «Fu il fidanzato a buttare giù Maria», il Riesame dice sì all'arresto

Il sostituto procuratore Franco Pacifici
Il sostituto procuratore Franco Pacifici
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 11 Giugno 2019, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 09:32
Il 4 febbraio scorso Maria Sestina Arcuri precipitò per i 17 gradini della casa dei nonni di Andrea Landolfi a Ronciglione.  La coppia aveva trascorso fuori porta un weekend. Dopo alcune ore dal volo per le scale la 25enne è stata portata al pronto soccorso di Viterbo, dove è stata prima sottoposta a un intervento neurochirurgico e poi è morta. Il fidanzato ha fin dal principio parlato di un incidente domestico. Una versione a cui l’accusa non ha mai creduto.

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Il Riesame ora ha detto sì all’arresto del fidanzato di Maria Sestina Arcuri. Il lungo braccio di ferro tra Procura di Viterbo e difesa segna un punto per l’accusa.



I magistrati di via Falcone e Borsellino avevano chiesto la misura cautelare per Andrea Landolfi subito dopo le risultanze dell’autopsia sul corpo della giovane. Misura che il gip del Tribunale di Viterbo però non aveva ritenuto necessaria, rigettando la richiesta della Procura.

Ieri, in tarda serata, il Tribunale del Riesame a cui era ricorsa la Procura, ha totalmente ribaltato la situazione.
La misura cautelare per Landolfi però non è immediata. La difesa ha dieci giorni di tempo per ricorre in Cassazione.
E se anche i supremi giudici si esprimeranno in tal senso, il trentenne romano potrebbe finire in carcere con l’accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso. 

 
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